All'Angelus di domenica
scorsa, papa Francesco ci ha esortato a tenere presenti nella nostra
vita cristiana tre punti fondamentali: Vangelo, Eucaristia e
Preghiera.
Sono i tre cardini della
vita cristiana e l'ordine con cui li ha enunciati, è eloquente.
Il Vangelo... papa
Francesco ci ha detto di portarlo sempre con noi e di leggere ogni
tanto qualche passo durante la giornata. Credere nel Vangelo è
basilare e si poggiano gli altri due pilastri: l'Eucaristia e la
preghiera. È pur vero che durante la giornata ci lasciamo prendere
da tante cose, sia belle che brutte e scordiamo di richiamare alla
mente ciò che Gesù ci ha insegnato. Siamo portati ad essere
egoisti, ad allontanarci dai nostri nemici, a dare semplicemente lo
stretto indispensabile. Leggere ogni tanto il Vangelo ci riporta ad
una realtà più grande che non ci esenta dal soffrire, ma ci fa
sentire amati e protetti da qualcuno che non ci scorderà mai: Dio
Padre.
Tutti noi siamo
meritevoli d'ira da parte di Dio, ma Dio Padre ci vede attraverso
l'immagine del Figlio suo. Per tale motivo dobbiamo imitarlo in modo
sempre più perfetto, per far coincidere l'immagine nostra con quella
di Gesù. Dio vuole tanto da noi. La nostra anima è infatti creata
per la luce dell'eternità. Non si limita a dire di essere perfetti,
ma aggiunge il seguente complemento di paragone: “come il Padre”.
La meta a cui dobbiamo puntare infatti, non è la cima del monte più
alto, ma il cielo stesso che la sovrasta e non è un'impresa da poco.
Ci vuole l'aiuto dello Spirito Santo e la presenza costante e reale
dell'Eucaristia.
Arriviamo perciò al
secondo punto ricordatoci da papa Francesco: Eucaristia. Se
impegniamo seriamente il nostro tempo alla tensione della sequela di
Cristo, ci accorgiamo immediatamente che l'impegno è troppo grande
per noi. Abbiamo bisogno, appunto, di una forza superiore che renda
soprannaturale la realtà terrena: lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo
non può che essere a sua volta Dio. Il programma di Cristo esula dai
sentimenti esclusivamente umani, anche se parte o può partire da
questi. È un programma divino e quindi solo Dio può aiutarci a
svolgerlo.
È lo Spirito Santo
durante l'Epiclesi a intervenire per cambiare il pane e il vino in
corpo e sangue di Cristo. Ricordare il sacrificio di Cristo sulla
croce, ci aiuta a non allontanarci da Lui, a ricordare con quale
amore ci ha amati, un amore sublime, gratuito. E dall'incontro della
nostra anima con l'Eucaristia, scaturisce il bisogno di pregare, di
ringraziare Dio dei doni che ci ha dato e che tanto più spesso nel
nostro egoismo non riusciamo nemmeno a scorgere, di lodarlo, di
chiedere ed esporre le nostre suppliche. Ciò che è importante nella
preghiera, è però la lode. Dio sa già ciò di cui abbiamo bisogno
e ha cura di noi, tuttavia a volte desidera che noi esponiamo le
nostre richieste per ricordarci che siamo tutti dei poveri
mendicanti, bisognosi di tutto. È solo Dio che può arricchirci. Per
questo motivo gli sono gradite le nostre richieste, ma con questo non
dobbiamo scordare che comunque queste devono essere secondo la Sua
volontà, ovvero secondo il suo progetto d'amore. Spesso e volentieri
si limita a pensare che fare la volontà di Dio significhi fare
questo o quello, andare in un posto o meno. Non è solo quello, anzi
la base della volontà di Dio non è questa ma è semplicemente
imbevere e trasformare la nostra realtà in amore così come accade
nel momento dell'Epiclesi: trasformare la realtà che viviamo in
Eucaristia. Possiamo perciò fare scelte sbagliate nella vita, andare
di qua anziché di là e magari Dio non lo voleva, ma dobbiamo fare
in modo che tutto si trasformi in Amore, in Gesù Cristo. È questo
principalmente fare la volontà di Dio! In secondo luogo è assumere
un ruolo, andare in un posto piuttosto che in un altro, ma
l'importante è amare.
Senza preghiera, ovvero
l'incontro con Dio, non possiamo trasformarci. La preghiera non è
una serie di formule da dire interamente fino alla fine. Abbiamo
spesso un'idea molto gretta della preghiera. Pensiamo che se non
diciamo ad esempio tutto il Rosario fino alla fine, Maria non ci
ascolti! Non è così! L'anima che vive in Dio semplicemente lo loda
in ogni istante della sua vita. Abbiamo molto da imparare dalla
Natura! Guardiamo gli uccellini! Basta un po' di sole, un po' di
caldo, che cantano e il loro canto è sublime! Non possono
pronunciare parole e concetti alti ma semplicemente gioiscono di ciò
che di bello li circonda ed esprimono nel loro canto tutta la gioia
di cui è colmo il cuore. E Dio li cura... Lo ha detto Gesù stesso.
E ha detto pure che noi valiamo più di molti passeri! Noi abbiamo un
altro linguaggio, la parola che Dio ci ha dato rispetto agli animali,
e che dobbiamo usare per lodarlo, esporre le nostre richieste.
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