Non sempre siamo al top per pregare. Dio è Padre, perciò comprende bene i nostri bisogni. L’importante è sempre il silenzio interiore. Se un dolore fisico ci disturba possiamo offrirlo e unirlo alla Passione di Gesù. Non bisogna scoraggiarsi, assolutamente, altrimenti dimostriamo che il protagonista è sempre il nostro io e non Dio. In tal caso la preghiera è un atto egoista che mira solo al benessere interiore. Non è lo scopo della preghiera cristiana. Tanti santi sono passati per la notte oscura dei sensi. È lo strumento che Dio usa affinché la preghiera sia purificata da ogni egoismo e punti solo all’essenziale, all’unione con Dio e non alla pace.
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