La fede della Chiesa Cattolica si basa sulla Sacra Scrittura e sulla tradizione degli Apostoli che hanno vissuto a stretto contatto con Gesù. In quest’epoca, la stessa fede è sconvolta da idealismi dovuti a un modernismo sempre più incalzante. L’umanità, sempre più insicura e bisognosa di certezze, si crea un nuovo vitello d’oro da adorare, anche se è lo stesso Gesù Cristo, però fatto a nostra immagine. Tante idee della Chiesa, volenti o nolenti, sono prese dal Vangelo. Chi non conosce il Vangelo, non può nemmeno criticarlo. Testamento significa “Alleanza”, e qui entriamo in un discorso abbastanza importante: l’interpretazione della Sacra Scrittura. La Sacra Bibbia (bibbia significa libri) è composta di libri canonici, cioè scelti da un magistero che ne ha valutata l’autenticità e ha tradotto in greco e in latino i vari brani. Purtroppo, alcuni termini, traducendoli, non hanno mantenuto la loro freschezza, ma, il senso è rimasto. I vari libri della Bibbia sono stati catalogati secondo il loro genere letterario. Gli autori della Bibbia, sono degli uomini che vivevano in un certo tempo, in una certa cultura, ma sono stati ispirati da Dio. Forse alcuni brani del vecchio Testamento ci disorientano per la loro crudezza, così in contrapposizione con la mentalità del nostro tempo, o almeno con il Dio che ha annunciato Gesù Cristo. Eppure, non è per niente così. Dio è sempre stato quello, misericordioso, per dirla con una parola dell’Antico Testamento, lento all’ira e ricco di grazia. Per comprendere il concetto che a taluni potrebbe apparire una forzatura, “uomini appartenenti a un certo tempo ispirati da Dio”, faccio l’esempio di come tanti Santi, hanno parlato di Dio. Dio non ha distrutto la personalità dell’uomo, ma l’ha usata per parlare di sé, per rivelarsi. San Francesco ha parlato spesso di povertà. Santa Teresa del Gesù Bambino, parlando del medesimo concetto, l’ha fatto in modo diverso. Età diversa; l’uno era uomo, l’altra donna. Il concetto è il medesimo, ma le persone che Dio ha usato, avevano una mentalità, un carattere diverso. Sbagliato? No, per niente, cambia solo il canale. E poi, questo concetto lo spiega brevemente Gesù quando gli domandarono come mai Mosè permise il divorzio. “E’ per la durezza del vostro cuore”. E’ una semplice e breve frase che spiega tutto. Durezza del vostro cuore. Dio, che è molto più sapiente di noi, ha saputo aspettare per rivelarsi in modo più perfetto attraverso il Figlio. “Nella pienezza del tempo” Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge. Pienezza, cioè quando l’uomo sarebbe stato pronto ad accettare il messaggio di Dio e a non opporre l’antica legge “occhio per occhio, dente per dente” al “non opporti al malvagio”. Spesso Gesù opponeva al “vi è stato detto” il “ma IO vi dico”. E quando i discepoli, erano tentati di modernismo, cioè di un Dio tutto mieloso, ecco Gesù che diceva: “Non sono venuto ad abolire la Legge, ma per darne compimento”, per completarla. E tanti discepoli, quando parlava soprattutto della Croce, lo abbandonarono. Nella Bibbia, vediamo che l’uomo cresce nella sua spiritualità, fino al pieno compimento della fede in Cristo Gesù. È una crescita. Anche nelle altre discipline, l’uomo cresce via via. Non possiamo versare un torrente in un bicchiere. L’acqua traboccherebbe ottenendo l’effetto contrario. Dio non riempirebbe l’uomo ma lo travolgerebbe. Così, non possiamo offrire alla luce intensa i nostri occhi dopo essere stati al buio più profondo, la nostra vista ne uscirebbe lesa irrimediabilmente. Infatti, quanti hanno ancora su di sé gli effetti dell’eclissi solare: osarono guardare il sole, una sorgente di luce così intensa e ne rimasero gli effetti, per sempre… eppure abbiamo guardato altre volte il sole! Sì, ma lo sguardo diretto sulla luce, ci ha ferito irrimediabilmente e sappiamo che avrebbe potuto renderci persino ciechi, avrebbe potuto spegnere la poca luce che avevamo nei nostri occhi. Perciò Gesù non poteva essere mandato in altri tempi. Meglio far crogiolare l’uomo nella legge del taglione fino a che il suo animo non fosse pronto per accogliere la grande legge dell’amore.
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