L’ultimo grado della preghiera è la contemplazione. Questi tre gradi, tuttavia, non vanno scissi fra loro. Si completano, si compenetrano. È importantissimo, ineludibile, che prima di pregare, bisogna sempre far silenzio dentro di sé. La contemplazione è un fare silenzio per immergersi nella presenza di Dio. Anche la contemplazione deve finire con un proposito di vita concreta. Non si prega, non si fa silenzio per fini egoistici, ma per saper andare incontro ai fratelli in modo sempre più perfetto. Nella contemplazione, l’anima non chiede più nulla a Dio ma s’immerge nella Sua presenza, si fa uno con Essa. Il silenzio è il padrone della contemplazione perché è essenziale decentrarsi per immergersi nella Verità e non vederla annebbiata. Sparisce il tempo e lo spazio e si entra nell’infinito di Dio. La pace e la gioia sono gli unici sentimenti che abitano nel cuore.
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