L'altra riflessione, che è poi quella più spontanea, è questa: possibile che non si riesca più a gestire i propri sentimenti, tanto da farli esplodere in un delitto? Si costringe l'altro con la violenza ad aderire ai nostri capricci. Non si accetta l'abbandono, non si riesce a superare la sofferenza che ne consegue, con il travaglio di ogni giorno, perché per tutti è difficile accettarlo...Ma se tutti lo portassero al punto estremo dell'omicidio, non ci sarebbero più abitanti sulla terra. Preghiamo per questa umanità così ammalata
Ama e dentro il tuo cuore ci sarà un piccolo frammento dell'infinito di Dio, un piccolo specchio che rifletterà l'azzurro del cielo. Entra nella cella del tuo cuore e immergiti nel suo silenzio...Ascolta, parla il tuo Maestro! Colui che creò le imponenti montagne e il mare immenso...
martedì 13 luglio 2010
Omicidi passionali
Ancora omicidi passionali. A parte lo sdegno e la riflessione conseguente, mi chiedo come sia possibile che si susseguano uno dietro l'altro episodi simili, con lo stesso movente. È bastato uno con una variante, quella del suicidio, che subito è stato seguito da un episodio simile. Casualità? Non so, non saprei definire, ho qualche dubbio. Penso, in realtà, che questa società sia ammalata, oltre che d'indifferenza, anche di spersonalizzazione. Si tende ad imitare, a ragionare con la testa dell'altro, ma sappiamo che ogni problema va affrontato in modo differente. Non si può generalizzare. Ognuno ha il suo modo di agire a seconda del proprio carattere... Non riesco a comprendere come possa una persona imitare un gesto così crudele, ma la catena di questi omicidi, così simili fra loro, fa pensare che qualche problema ci sia stato. Perché? Non saprei di certo dare una risposta decisiva, non si può entrare nel cervello dell'uomo, ma definire il tutto una casualità, mi sembra eccessivo. Può essere il caldo ad aver dato alla testa, questo senz'altro.
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