Emozioni, sensazioni confuse, che escono dall’intimo del cuore. Si cercano le cause ma è non è sempre così facile trovarne la sorgente. Eppure, sarebbe importante per avere un rapporto positivo con l’altro, senza trasformarlo in uno specchio dei nostri sentimenti e delle nostre paure. Tante volte capita, infatti, di trasferire le proprie ansie immotivate nelle situazioni concrete della vita, ricamandole con molta fantasia. A noi sembra che la nostra paura per quel fatto concreto del presente, sia ampiamente motivata. A parte i casi in cui la motivazione è una situazione preoccupante, la paura emerge da fatti del passato e si cristallizza nel presente, tingendolo di drammaticità che forse non ha nulla di reale. Saper controllare le emozioni è importantissimo per imparare a razionalizzare il momento presente. Ecco perché i rapporti interpersonali si fanno complicati, a volte impossibili. Nell’altro si proiettano le paure, il nervosismo e talvolta anche la fantasia. I rapporti, quindi, si complicano, diventano impossibili. Riconduciamo l’atteggiamento altrui ad una nostra fantasia che sembra calzare a pennello. Facile cadere nell’aggressività, come mezzo di autodifesa, contro gli attacchi del prossimo. Come siamo complicati! Siamo mistero a noi stessi. Ci sarebbe da fare un lavoro personale molto intenso per comprendere quale sensazione proviene dal nostro mondo interiore o da quello esteriore e quindi da fatti concreti, reali. È un lavoro da eseguire, indispensabile se si vuole rapportarsi serenamente con se stessi e con gli altri. Un po’ come si fa con i metalli che per essere purificati, sono messi nel crogiolo. Un setaccio, certo, non così semplice da usare, ma ne vale la pena, anche perché in questo viaggio non siamo soli, Dio desidera che noi ci semplifichiamo. Lui è per eccellenza semplice e nel Vangelo c’è scritto che noi dobbiamo emularlo.
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