martedì 31 marzo 2020

Ricordare le vittime

Alle 12 il momento di silenzio per ricordare le vittime del Coronavirus... è un silenzio profondo quello che ha avvolto le nostre città, un baratro abissale, eloquente, pieno della sofferenza di tante famiglie che hanno perso i loro cari, di chi è morto con il terrore nel cuore, pieno dei perché sospesi di tutti coloro che vorrebbero una risposta, ma non l'hanno, pieno della speranza di chi restituisce alla vita persone intubate, gravemente ammalate, pieno della disperazione di persone provate in modo serio anche economicamente.
Il Virus non ha risparmiato nessun campo, questo lo dobbiamo ricordare: chi è in una zona relativamente colpita, non può capire del tutto lo sgomento di chi invece vive in quelle più coinvolte. Mi hanno invitato ad iscrivermi in un gruppo in cui stanno raccogliendo le varie testimonianze che provengono per lo più da Bergamo, Crema, Brescia: il dolore composto, palpabile, si muove tra un post e l'altro rimbalzando tra interrogativi senza risposte e il silenzio attonito di chi non ha ancora il coraggio di raccontare una storia incredibile a cui ancora stenta a credere...
E... allora sì, mi dispiace, si tratta veramente di una lotta, la lotta di tante persone che hanno perso tutto, affetti, soldi... e la lotta comincia proprio quando il virus si impossessa del corpo prescelto, quando in un gioco mortale gli ruba la speranza, lo svuota dentro... già perché uno dei sintomi è proprio questo. Ascoltate le persone più colpite! Il virus spoglia le persone lentamente, rubando la speranza, rubando la vita, mozzando il respiro. Sì, è una lotta... quando i medici riescono ad essere vittoriosi, a strappare alla morte una persona. 
È una lotta contro il tempo per trovare la cura migliore, per sconfiggere la morte. Chi non parla di lotta, non sa cosa vuol dire essere malato, superare il pregiudizio, i propri limiti... Non sanno cosa voglia dire. 
È grazie a questa sfida che il nostro Paese tenta, nonostante tutto di alzare la testa, abbandonata e derisa dai Paesi più ricchi, soccorsa da quelli più impensabili. Da questa sfida ne esce comunque vittoriosa, perché tanti abitanti hanno dimostrato una generosità senza limiti, abbattendo le barriere del Virus, portando amore e gioia a chi si sente più fragile. 
È un grande Paese il nostro, che sa alzare la testa! Guardiamo le nostre città deserte, avvolte dal silenzio: non preoccupatevi, è il silenzio di chi vuole proteggervi... è il silenzio di chi sta solo dormendo, non morendo; è il silenzio di chi accoglierà con gioia il momento in cui tutto questo finirà!

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