giovedì 26 marzo 2020

Cosa ci chiede il Signore?

Non abbiamo dubbi, questo periodo è davvero pesante per tutti. L'angoscia delle morti e dei contagi si somma al dubbio palese di tutti su quando terminerà questo periodo così sofferto. Chissà quando potremo uscire nuovamente e liberamente dalle nostre case senza aver timore degli altri, alle prese con la nostra quotidianità da gestire al migliore dei modi!
Ultimamente gira sui social il video che riassume i momenti salienti di questo periodo con delle foto e che ha come  musica "La vita è adesso" di Claudio Baglioni.
Sì, la vita è adesso, dobbiamo ingegnarci a vivere la vita in questo momento, qui ed ora, non nell'attesa smaniosa di un futuro di libertà. Dobbiamo interrogarci su cosa il buon Dio vuole da noi. Abbiamo tutto il tempo per farlo.
Abbiamo appurato che questo periodo è il più disastroso dopo quello della seconda guerra mondiale. Oggi come allora, nessuno di noi ha mai dovuto affrontare una cosa del genere, siamo tutti impreparati, ma come diceva Bateson, dobbiamo imparare ad imparare. Dobbiamo essere in grado di sfasciare tutti i nostri schemi preimpostati, per costruirne uno nuovo che faccia fronte a questa situazione inedita. 
Parto dai cattolici impegnati in una vita di fede e di preghiera. Cosa vuole dirci il Signore?
Chiusi in casa siamo costretti a una riflessione più profonda, a dedicarsi alla preghiera con maggior intensità, sia chi era impegnato in altri fronti come il volontariato, chi invece frequentava più gruppi di preghiera e la messa. La riflessione deve partire dal Vangelo e dal modello che Gesù ci offre. La preghiera e la fede sono fondamentali, ma Dio ci chiede la conversione completa, ovvero di purificare i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri atti. Dobbiamo purificare le nostre ideologie, dobbiamo avere il coraggio di lasciare le opinioni che non sarebbero mai approvate da Gesù. Dobbiamo partire dai nostri pensieri. Abbiamo tempo di tradurre questa conversione in atti nel nostro piccolo, con i nostri cari che abbiamo vicino. Non è così semplice. Tanti infatti sono molto più nervosi, non riescono ad controllarsi e ad affrontare questa nuova situazione. Perché?
Il motivo è che questa situazione ci ha lasciato l'essenziale della vita: l'interiorità. La vita attiva è infatti povera di avvenimenti, quindi ci rimane l'interiorità e la vita dello spirito. Non è scontato nemmeno per un cattolico. 
Continuiamo con un' altra ideologia che gira tra i siti cattolici: il Coronavirus è un castigo di Dio. Ma davvero voi pensate che Dio sia così crudele da castigare l'umanità in questo modo, quando il Vangelo ritrae Gesù che piange commosso davanti al cadavere di Lazzaro? Io non ci posso credere, no. Prima di tutto nemmeno l'uomo vorrebbe mai una cosa del genere e l'uomo è "cattivo" come disse Gesù, ossia incatenato al peccato, figurarsi Dio che ci ama di un amore infinito e ha dato Suo Figlio per la nostra salvezza! Vi è una pedagogia divina che capiremo del tutto sicuramente e solamente quando andremo nell'aldilà. Penso che la faccenda si possa spiegare facendo riferimento ad una realtà che noi conosciamo bene. Davanti a Dio siamo tutti piccoli, siamo tutti dei bambini, vediamo la realtà in modo assai limitato. Quando noi insegnanti o genitori sgridiamo alacremente un bambino, un nostro figlio, piuttosto che vederlo in una situazione ancora più difficile e pericolosa, preferiamo essere severi, che viva in quel momento una sofferenza profonda piuttosto che vederlo in un pericolo da cui non saremmo più in grado di salvarlo o di tirarlo fuori e sarebbe quindi costretto a soffrire per sempre. Così fa Dio in questo momento: permette nella nostra vita un evento che ci scuota enormemente, che potremo ricordare quando ritorneremo alla vita normale. 
È durissimo, ma forse attraverso questa cosa, Egli desidera togliere il peccato dalla nostra anima ed il peccato è una malattia mortale e severa per l'anima la quale ne potrebbe soffrire per l'eternità. 
Dio, quindi, desidera la conversione, ma dagli atei accetterà sicuramente anche il più piccolo atto di bontà e d'amore. Da chi non è abituato a camminare, Dio non può esigere di correre la maratona di New York. Accetterà il più piccolo atto d'amore e di sacrificio e comunicherà tramite questi con la persona in questione. E... abbiamo ancora degli eroi che hanno dato la vita in questa lotta in modo differente fra loro (medici, malati, religiosi/e, preti) e questo bilancerà di molto la situazione.

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