Il giorno della solennità di Cristo Re, la liturgia ha proposto il Vangelo del giudizio di Dio. Da esso emerge chiaramente che saremo giudicati sull'amore. In realtà non dovremmo spaventarci in quanto è la grazia di Dio che agisce in noi. Troppo spesso si pensa di essere noi i protagonisti della nostra vita spirituale. E' l'errore più grande e più comune. Vediamo l'amore di Dio attraverso un velo che c'impedisce di vedere il suo volto, il volto di un Padre... ma un Padre con la "P"maiuscola, molto più grande di cuore di un padre terreno, carnale. E' un amore che supera ogni nostra attesa. Se noi non possiamo vederlo se non attraverso un velo perché i nostri occhi carnali non possono contemplare il suo volto concreto, Dio ci guarda attraverso le lenti del suo immenso amore. Mentre noi ci guardiamo con i nostri occhi carnali, Dio Padre ci guarda attraverso le ferite del Suo Figlio. Solo lo Spirito Santo può sollevare quel velo che c'impedisce di conoscere Dio. Per fare questo bisogna sintonizzarsi sulle sue onde, altrimenti ragioneremmo in modo troppo umano... Non è di certo semplice, ma l'anima assetata, ben presto trova la fonte. La sete e la fame di Dio sono delle grazie speciali, perché la mente può pensare solamente a soddisfare questi bisogni primari, senza cercare surrogati o alternative.La mente sarà impegnata solamente nella ricerca di Dio e, piano piano, tutto sarà assorbito dalla Sua Presenza.
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