Questo post non è effettivamente del primo novembre: oggi infatti è il 26 ottobre. E' programmato per il 1° novembre, ma capita, come si suol dire, a fagiolo: solennità dei santi, festa grande, festa a me molto cara. Ieri, dopo aver pregato il Signore, ho aperto a caso il messalino. Mi è uscita la lettera si San Paolo ai Filippesi che, pur non essendo la lettura propria di questo giorno, sembra esserne il preludio.
"Rallegratevi nel Signore, sempre, ve lo ripeto ancora, rallegratevi."
Dal modo con cui è scritta non pare una semplice esortazione ma un comando. Inoltre l'avverbio "sempre" è posto per inciso, come per dargli un accento in più.
Senz'altro i santi hanno vissuto la gioia già su questa terra. Il Signore accompagna al gusto, talvolta amaro, della virtù che ha il sapore del rinnegamento, un po' di zucchero, anticipazione della dolcezza del paradiso. Se non si squarciasse talvolta il velo della nostra fede, non saremmo tentati nemmeno lontanamente di percorrere la strada della virtù. I Santi sono coloro che hanno saputo gustare la gioia già su questa terra.
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