L'umiltà è una virtù
che dovrebbe far parte della natura dell'uomo, perché l'etimologia
delle due parole è la medesima: derivano da Humus, tratto dalla
terra. Più si crede nella vita eterna, più ci si distacca dalle
cose della terra e di conseguenza si diventa più umili. Non ci
vogliono gli scienziati per farci comprendere che siamo caduchi,
mortali. Tutto nella natura ha un corso, chi prima chi poi, è
destinato a diventare terra. Da questa constatazione, deriva la
domandona della nostra vita: qual è il senso della nostra vita?
Il fatto è che per chi è
ateo è molto difficile trovarlo poiché tutto ciò che noi abbiamo,
sia materiale che immateriale ,(intelligenza, salute...) è effimero.
La famiglia, i propri talenti, gli studi, il successo scolastico e
lavorativo, le proprie virtù, la stima altrui, i soldi simbolo di
potere, sono destinati a sparire prima a poi. Cosa succede? Succede
che l'ateo si aggrappa a queste cose in modo morboso perché
ricono
sce esse (cose buonissime e perseguibili durante la vita
terrena) lo scopo del proprio vivere, ma non ha fatto i conti con
quello che chiamano “destino”: una malattia potrebbe spazzare
tutto, la cattiveria degli altri, la combinazione degli eventi...
Insomma, l'ateo cerca di
colmare questa precarietà con il denaro, il potere, perché queste
cose sembrano dare gioia...appagare quel senso di vuoto. Spesso e
volentieri, queste persone più sono attaccate a queste cose e sono
lontane da Dio, più vogliono trascinare nel baratro chi crede. Chi
ha fede nella vita eterna sa che tutto passa e che il suo viaggio
terreno terminerà prima o poi, sicuramente quando non sarà lui a
deciderlo, per cui cerca di prepararsi, di staccarsi dalle cose
terrene e... più si stacca da esse più sperimenta la gioia di
appartenere a Cristo e che è Lui l'unica roccia stabile del suo
vivere. Colui che possiede tutto ciò che vuole, ma non crede in Dio,
sembra felice, si auto convince di essere felice, ma basta che venga
a mancare una di queste cose, che tutto piomba nell'oscurità totale
e questo è molto pericoloso perché tale persona sarà più propensa
a fare di tutto per riconquistare ciò che era ciò che era perduto a
discapito anche dell'altrui tranquillità e felicità. Un programma
americano intitolato “Vizi capitali” ripercorreva storie di
crimini violenti partendo proprio dai vizi capitali, dalla superbia,
dall'avidità di denaro, di successo, di sesso.
Nessun commento:
Posta un commento