sabato 6 luglio 2019

Fatti di cronaca

Ieri l'ennesima notizia a Genova del “passatempo”pericoloso dei giovani. È un'emergenza davanti alla quale non possiamo assistere silenziosamente. I “pargoli” minorenni, ubriachi fradici, non sapevano come trascorrere la serata e così durante una notte vuota, piena di noia e mancanza di rispetto, trovano finalmente come riempire il loro vuoto: nientemeno che fare un po' di sport, ovvero fare il tirassegno con dei palloni su dei poveri malcapitati motociclisti. Non contenti, a Brignole. sono saliti sul 606 e, siccome non avevano più palloni tra le mani, poverini, hanno deciso di continuare il loro gradevole sport usando le parole, cioè coprendo di insulti i passeggeri. L'autista dell'autobus ha allora chiamato la polizia locale, cioè i vigili urbani, e... di tutta risposta i giovani indifesi, hanno cominciato a dedicarsi ad un nuovo sport, il pugilato, ovvero hanno sfasciato i vetri del bus....
Davvero ammirevole! Grandi! Un applauso! Ma io sono senza parole!Risultati immagini per giornale
Non sono solamente i giovani a fare queste bravate. Per “par condicio” racconto un fatto che, tra l'altro non è uscito come cronaca sui giornali... quindi immaginatevi quanti altri fatti accadono, ma sono sottoposti al silenzio perché se i giornali dovessero raccontare tutto, non finirebbero più.
Tali racconti mi sono stati riportati da una fonte sicura, una persona onesta che non dà fastidio a nessuno...
In un appartamento del suo palazzo vivono degli immigrati, sia regolari che irregolari sul territorio italiano. Una sera, ad un certo punto, sentono delle urla fortissime. Due di questi hanno cominciato a litigare violentemente per le scale, anche questi ubriachi fradici. Ad un certo punto ad uno dei due viene la brillante idea di regolar la tenzone spaccando la bottiglia e assalendo l'altro... anche questo sport puro. L'altro, ovviamente non poteva lasciarsi massacrare dal suo connazionale, quindi spacca la sua bottiglia e così si affrontano ad armi pari. A suon di bottigliate taglienti, la storia per fortuna finisce con l'arrivo della polizia che ferma quella che poteva diventare una strage di esseri umani. Dalla faccenda emerge una causa terrificante; essendo di religioni diverse, stavano litigando per quello! Risultato; il mattino dopo il fatto non era stato riportato sui giornali, ma il pavimento era testimone involontario impiastricciato com'era di sangue.
Di questi fatti ce ne sono a bizzeffe. Non dobbiamo sempre incolpare i mass media di riportare cose ingigantite o monotematiche. Ho riportato un episodio piuttosto grave, non notificato dai mass media apposta. Come l'episodio raccontato inizialmente dei giovani, non è isolato, siamo a conoscenza del fatto che nemmeno questi episodi sono estranei alle nostre menti.
E...sempre per par condicio... menzioniamo quelli nostrani, ancor meglio architettati perché giochiamo in casa. Menziono solamente perché di questo si è ampiamente trattato: lo scandalo sui bimbi di Reggio Emilia. C'è da inorridire! Persone che dovrebbero tutelare i piccoli e invece non hanno esitato a strapparli dalle loro famiglie... ma la cosa che fa più rabbia è che sono coinvolte persone potenti e che non avevano bisogno di soldi... hanno sfasciato intere famiglie....violato le menti di questi bimbi...
Aggiungiamo anche le violenze nelle case di riposo, di cura, delle scuole... e chi più ne ha, più ne metta...
Non se ne può più.... non si può far finta di nulla di fronte a queste cose, oppure nascondersi dietro sterili statistiche. Ovviamente non bisogna fare di tutta un'erba un fascio. In tutte le categorie sopra menzionate ci sono delle confortanti eccezioni. Quello che volevo sottolineare è che spesso la cronaca nera, i fatti terribili che accadono, ci possono togliere la speranza. Anche un cattolico può e... oserei dire... deve provare rabbia. Siamo tutti chiamati a seguire le leggi del Paese in cui viviamo, nessuno escluso. E questo relativismo di fronte ad esse deve far paura. Un cattolico può provare rabbia. Gesù rispose che bisognava dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, anche se vi sono certi frangenti in cui bisogna fare come san Paolo che affermò che era meglio obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Tutti come cittadini abbiamo dei diritti, ma anche dei doveri da rispettare per il quieto vivere di tutti. Non posso pensare che, una sera in cui mi annoio da morire, possa ubriacarmi e cominciare a tirare dei palloni contro le persone o a dare libero sfogo all'impeto della mia ira. La giustizia deve esserci anche come deterrente. Gente che ha fatto veramente del male agli altri e dopo neanche un mese circola a piede libero...
Un cattolico può in quietarsi, perché certe cose danno fastidio. Sono stata in Francia parecchio tempo fa e ho cercato di capire quali erano le loro semplici usanze (come salire sul bus, da quale porta...)... non mi sono neanche sognata di salirci come una pazza insultando tutto e tutti oppure infrangendo le loro leggi... perché quando un paese accoglie anche solamente per una vacanza, ne devo rispettare le leggi.
Il cattolico però deve andare oltre questa rabbia, amare anche chi fa del male, perché lo ha insegnato Gesù stesso. I leoni da tastiera non ci dovrebbero essere tra i cattolici, perché devono essere pienamente soddisfatti della loro vita che deve essere innestata in quella di Cristo, il quale disse che chiunque dà un bicchiere di acqua fresca a un proprio fratello lo si è fatto a lui... e che pronunciò queste parole: “ero nudo e mi avete vestito, carcerato e siete venuti a visitarmi...”... e che morì sulla croce con le braccia spalancate, accogliendo il buon ladrone nel suo regno.
Per tale motivo nessuna posizione pro e contro è credibile, la verità sta nel mezzo. I problemi sono molto complessi. Nessuno di noi può affrontarli con superficialità. Non può diventare tutto una crociata, perché dietro a un male può nascondersi un bene e viceversa dietro un bene può nascondersi un male. Quindi non dobbiamo avere paure immotivate, Dio è sempre con noi. Se non pensassimo questo, dimostreremmo di non aver fede in Lui, ma ricordiamoci che le cose vanno sempre fatte con un certo ordine e criterio, altrimenti nella confusione rischiamo di perderci.

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