Ieri l'ennesima notizia a
Genova del “passatempo”pericoloso dei giovani. È un'emergenza
davanti alla quale non possiamo assistere silenziosamente. I
“pargoli” minorenni, ubriachi fradici, non sapevano come
trascorrere la serata e così durante una notte vuota, piena di noia
e mancanza di rispetto, trovano finalmente come riempire il loro
vuoto: nientemeno che fare un po' di sport, ovvero fare il
tirassegno con dei palloni su dei poveri malcapitati motociclisti.
Non contenti, a Brignole. sono saliti sul 606 e, siccome non avevano
più palloni tra le mani, poverini, hanno deciso di continuare il
loro gradevole sport usando le parole, cioè coprendo di insulti i
passeggeri. L'autista dell'autobus ha allora chiamato la polizia
locale, cioè i vigili urbani, e... di tutta risposta i giovani
indifesi, hanno cominciato a dedicarsi ad un nuovo sport, il
pugilato, ovvero hanno sfasciato i vetri del bus....
Davvero ammirevole!
Grandi! Un applauso! Ma io sono senza parole!
Non sono solamente i
giovani a fare queste bravate. Per “par condicio” racconto un
fatto che, tra l'altro non è uscito come cronaca sui giornali...
quindi immaginatevi quanti altri fatti accadono, ma sono sottoposti
al silenzio perché se i giornali dovessero raccontare tutto, non
finirebbero più.
Tali racconti mi sono
stati riportati da una fonte sicura, una persona onesta che non dà
fastidio a nessuno...
In un appartamento del
suo palazzo vivono degli immigrati, sia regolari che irregolari sul
territorio italiano. Una sera, ad un certo punto, sentono delle urla
fortissime. Due di questi hanno cominciato a litigare violentemente
per le scale, anche questi ubriachi fradici. Ad un certo punto ad uno
dei due viene la brillante idea di regolar la tenzone spaccando la
bottiglia e assalendo l'altro... anche questo sport puro. L'altro,
ovviamente non poteva lasciarsi massacrare dal suo connazionale,
quindi spacca la sua bottiglia e così si affrontano ad armi pari. A
suon di bottigliate taglienti, la storia per fortuna finisce con
l'arrivo della polizia che ferma quella che poteva diventare una
strage di esseri umani. Dalla faccenda emerge una causa terrificante;
essendo di religioni diverse, stavano litigando per quello!
Risultato; il mattino dopo il fatto non era stato riportato sui
giornali, ma il pavimento era testimone involontario impiastricciato
com'era di sangue.
Di questi fatti ce ne
sono a bizzeffe. Non dobbiamo sempre incolpare i mass media di
riportare cose ingigantite o monotematiche. Ho riportato un episodio
piuttosto grave, non notificato dai mass media apposta. Come
l'episodio raccontato inizialmente dei giovani, non è isolato, siamo
a conoscenza del fatto che nemmeno questi episodi sono estranei alle
nostre menti.
E...sempre per par
condicio... menzioniamo quelli nostrani, ancor meglio architettati
perché giochiamo in casa. Menziono solamente perché di questo si è
ampiamente trattato: lo scandalo sui bimbi di Reggio Emilia. C'è da
inorridire! Persone che dovrebbero tutelare i piccoli e invece non
hanno esitato a strapparli dalle loro famiglie... ma la cosa che fa
più rabbia è che sono coinvolte persone potenti e che non avevano
bisogno di soldi... hanno sfasciato intere famiglie....violato le
menti di questi bimbi...
Aggiungiamo anche le
violenze nelle case di riposo, di cura, delle scuole... e chi più ne
ha, più ne metta...
Non se ne può più....
non si può far finta di nulla di fronte a queste cose, oppure
nascondersi dietro sterili statistiche. Ovviamente non bisogna fare
di tutta un'erba un fascio. In tutte le categorie sopra menzionate ci
sono delle confortanti eccezioni. Quello che volevo sottolineare è
che spesso la cronaca nera, i fatti terribili che accadono, ci
possono togliere la speranza. Anche un cattolico può e... oserei
dire... deve provare rabbia. Siamo tutti chiamati a seguire le leggi
del Paese in cui viviamo, nessuno escluso. E questo relativismo di
fronte ad esse deve far paura. Un cattolico può provare rabbia. Gesù
rispose che bisognava dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio
quel che è di Dio, anche se vi sono certi frangenti in cui bisogna
fare come san Paolo che affermò che era meglio obbedire a Dio
piuttosto che agli uomini. Tutti come cittadini abbiamo dei diritti,
ma anche dei doveri da rispettare per il quieto vivere di tutti. Non
posso pensare che, una sera in cui mi annoio da morire, possa
ubriacarmi e cominciare a tirare dei palloni contro le persone o a
dare libero sfogo all'impeto della mia ira. La giustizia deve esserci
anche come deterrente. Gente che ha fatto veramente del male agli
altri e dopo neanche un mese circola a piede libero...
Un cattolico può in
quietarsi, perché certe cose danno fastidio. Sono stata in Francia
parecchio tempo fa e ho cercato di capire quali erano le loro
semplici usanze (come salire sul bus, da quale porta...)... non mi
sono neanche sognata di salirci come una pazza insultando tutto e
tutti oppure infrangendo le loro leggi... perché quando un paese
accoglie anche solamente per una vacanza, ne devo rispettare le
leggi.
Il cattolico però deve
andare oltre questa rabbia, amare anche chi fa del male, perché lo
ha insegnato Gesù stesso. I leoni da tastiera non ci dovrebbero
essere tra i cattolici, perché devono essere pienamente soddisfatti
della loro vita che deve essere innestata in quella di Cristo, il
quale disse che chiunque dà un bicchiere di acqua fresca a un
proprio fratello lo si è fatto a lui... e che pronunciò queste
parole: “ero nudo e mi avete vestito, carcerato e siete venuti a
visitarmi...”... e che morì sulla croce con le braccia spalancate,
accogliendo il buon ladrone nel suo regno.
Per tale motivo nessuna
posizione pro e contro è credibile, la verità sta nel mezzo. I
problemi sono molto complessi. Nessuno di noi può affrontarli con
superficialità. Non può diventare tutto una crociata, perché
dietro a un male può nascondersi un bene e viceversa dietro un bene
può nascondersi un male. Quindi non dobbiamo avere paure immotivate,
Dio è sempre con noi. Se non pensassimo questo, dimostreremmo di non
aver fede in Lui, ma ricordiamoci che le cose vanno sempre fatte con
un certo ordine e criterio, altrimenti nella confusione rischiamo di
perderci.
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