Siamo in Cina dove impera
ancora il partito comunista. In una città in cui lasciano libertà
maggiore di culto, si è scatenata nuovamente la più violenta
persecuzione contro i cristiani. Nonostante le persecuzioni, i
cristiani in quella zona stanno aumentando sempre di più. Questo per
il governo costituisce una minaccia, senza dubbio. Cosa fare per
arginare questa terribile sciagura? Beh, prima di tutto visto che i
cristiani crescono sempre di più bisogna sopprimere i segni
cristiani. Ogni croce che sormonta le chiese (non cattoliche), devono
essere rigorosamente abbattute. Semplice, no? Se si cancellano i
simboli della fede i cristiani desisteranno dal credere a quel Dio
invisibile, ma così potente che continua ad affascinare e fare
seguaci soprattutto in mezzo alle persecuzioni. Benissimo, mano agli
attrezzi e giù le croci delle varie chiese! Ma... ops, qualcosa non
va secondo i piani, i cristiani non vogliono che abbattano la croce
di una chiesa che viene presidiata giorno e notte dai fedeli. Bisogna
puntualizzare che questa chiesa era stata registrata dallo Stato come
chiesa evangelica, quindi non cattolica. Figurarsi se fosse stata
cattolica! Sappiamo bene che in questi paesi, se proprio devono
esistere dei cristiani, non devono essere cattolici. Il cattolicesimo
mette al primo posto il Papa, il Pontefice e obbedisce alle sue
direttive, per cui i cattolici risultano davvero molto ostici
rispetto agli anglicani, evangelici, protestanti. Eppure tale azione
da parte dello Stato dà fastidio anche a loro. Si sta toccando il
cuore del cristianesimo. Non sono solamente simboli. Nel Crocifisso è
racchiusa tutta la storia di salvezza dell'uomo, il Calvario e
l'amore di un Dio che ha donato tutto se stesso per amore delle sue
creature. Tutto il Vangelo, ogni parola del vangelo è racchiusa in
quel simbolo. Non adoriamo di certo il Crocifisso in sé, ovviamente.
Sarebbe stupido, oltre che darebbe adito ad infrangere il primo
comandamento. Partiamo però dalla nostra esperienza umana. Quando
teniamo a qualcosa, la custodiamo, cerchiamo di non sporcarla e di
condividerla con i nostri amici o cari. Quando si è irriverenti
verso il Crocifisso è perché lo vogliamo essere verso quello che
rappresenta, non per il simbolo in sé.
Noi umani abbiamo bisogno
di simboli. Se riflettiamo bene e non in modo superficiale, ci
accorgeremo che la questione non si può assolutamente ridurre a una
cosa semplice. Se riflettiamo ancor di più, ci accorgeremo
senz'altro che noi siamo attorniati da simboli, che quando colpiamo
uno di questi, desideriamo colpire l'ideologia che esso rappresenta e
non il simbolo in sé.
Facciamo qualche esempio.
Dapprima, quando il nazismo si affermò, l'antisemitismo era ancora
in stato embrionale, ma scoppiò in tutta la sua potenza quando si
compirono alcuni atti simbolici: bruciarono tutti i libri scritti da
Ebrei. Inconcepibile! Eppure era l'espressione simbolica di un'idea
che condusse al patibolo tantissime vite umane. Al contrario adesso,
quando si vedono le svastiche disegnate sui muri, tendiamo (per
fortuna) a coprirle con altri disegni, oppure, ancor meglio, a
trasformarle in qualcosa di differente. In Germania esiste proprio un
progetto che coinvolge i piccoli e che contempla appunto questo:
trasformare ogni svastica che si trova disegnata in ogni quartiere in
qualcosa di meraviglioso, di artistico e positivo. Se quel simbolo
non volesse dire nulla, lo lasceremmo indisturbato sul muro, ma
questo non è così. Ci dà fastidio perché dietro a quel simbolo,
c'è un'ideologia forte che noi non condividiamo.
Distruggere o nascondere
i Crocifissi è perciò un atto simbolico che il cristiano, se è
vero, non può assolutamente accettare!
Nel caso della Cina il
presidio dei Cristiani è terminato in uno scontro con la polizia:
molti sono finiti in ospedale, massacrati... Ma il presidio continua.
I Cristiani non sono disponibili ad accettare questo comportamento
assurdo e, intervistati, sono pronti a diventare martiri. Un conto è
se lo diciamo noi, un altro è se lo dice qualcuno che ha visto da
sempre massacrare o sparire coloro che si dichiaravano cristiani o
che semplicemente portavano dietro con loro la Sacra Bibbia.
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