Stamattina mi sono alzata
come tutti i giorni, senza pensare che era il 28 giugno... eppure una
tristezza mortale opprimeva il mio cuore, proprio come un'ombra di
morte. Uno sguardo all'orologio... ore 7.15... ancora due ore e il
Ponte sparirà, non ci sarà più. Vado al cimitero, ma il mio cuore
era sempre rivolto al pensiero dell'esplosione, non riesco a
trattenere le lacrime al pensiero delle varie tragedie che hanno
colpito Genova, ma non solo. Il mio cuore batte normalmente e proprio
quando sono davanti alla tomba di mio padre, sento il botto
dell'esplosione. Guardo l'orologio: ore 9,40. E il mio cuore esplode
con lui... poi il silenzio... Il gigante si è addormentato... Il
gigante non c'è più, divorato dalla polvere, esploso come il mio
cuore e poi... il silenzio...Il silenzio del dolore dei ricordi che
riaffiorano violenti, delle vittime cadute in quella voragine. Ha
lasciato un vuoto, è vero... ma come ogni cosa, dopo una grande
sofferenza, dopo l'esplosione del dolore, vi è una rinascita.
Bisogna toccare il fondo se vogliamo spiccare il volo, bisogna
sperimentare l'assenza per assaporare la rinascita....
Ed è così che il grande
gigante si è addormentato, tutti hanno potuto sentire il suo ultimo
sussulto, ma è tempo di risvegliarsi, di rinascere, di riempire quel
silenzio con la speranza di un nuovo inizio...
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