La forza del cristiano è la preghiera, è l'aria che deve respirare. Nelle prove della vita essa è il suo salvagente che rimane a galla, in superficie, senza essere travolto dai marosi. Nel libro “Mostrami il tuo volto” di Ignacio Larrañaga, proponeva una domanda che interpellava per lo più i giovani: “Come mai quell'anziano trascorre così tanto tempo in preghiera eppure non se ne vedono i frutti?”
Si prega tanto e poi nella vita non si testimonia ciò che si crede e così si perde la credibilità tanto necessaria per un cristiano. La vita del cristiano è una salita al monte e talvolta si cade, s'incespica, ma l'importante è non ruzzolare all'indietro.
22 luglio: santa Maria Maddalena. Sembra essere capitata di proposito questa domenica, con queste letture particolari. Maria Maddalena si recò al sepolcro del suo Signore al mattino presto quando apparivano già. La prima lettura di questa domenica tratta del compito del pastore; il profeta Geremia denuncia i pastori che hanno scacciato le pecore e non se ne sono preoccupati e “condanna” il male che hanno fatto. Nessun pastore deve arrogarsi questo potere: tutte le pecore che ha incontrato sono di Dio e non sue e ne dovrà rispondere. Non ne potrà scacciare neppure una e se lo farà, ne dovrà rendere conto a Dio.
Allora, nel Vangelo, vediamo Gesù che accoglie i suoi discepoli ed il loro racconto e li invita al riposo, a stare con Lui in un luogo solitario e silenzioso, ma l'esigenza delle folle incalza. Gesù, però, non scaccia mai nessuno e si dimenticò che non avevano ancora mangiato: l'urgenza era quella di ammaestrare quella folla, di stare con essa. Egli non chiuse mai il suo cuore, ma li accoglieva, comprendeva le loro esigenze, dimenticando le proprie. Questo c'insegna che la priorità su tutto deve averla il Regno di Dio. Gesù si lascia trovare anche dalla Maddalena in pianto.
Egli è la pace, che trascende ogni legge e prescrizione riassumendole nella sua stessa persona, supera ogni confine e grettezza umani. Non è di certo come quelle persone che si definiscono religiose e poi storcono il muso accanto ad altre che trasgrediscono apertamente alcune regole.
Nel nostro tempo, purtroppo, negli ambienti religiosi domina troppo spesso il sospetto e il particolarismo.
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