Si è portati a pensare che l'Inferno sia un luogo dove Dio manda l'anima che si è comportata male. Si fatica a pensare che, invece, è proprio l'anima che sceglie l'Inferno. La zia Rosa del racconto di Kipling è fossilizzata in quest'idea in modo farisaico. Ella non misura secondo carità ma etichetta il ragazzo secondo schemi mentali assai rigidi. Sembra che lei si ritenga perfetta e non si accorge, in realtà che l'etichetta attaccata al ragazzo è sua. Diceva che Punch era bugiardo, ma la prima bugiarda era lei perché si riteneva perfetta. Sì, zia Rosa a differenza della mamma dei due ragazzi, non comprendeva affatto che la santità, la bravura di una persona è un modo di essere interiore tutto teso all'amore, ma la legava allo schema rigido e gretto di un "fare" e "non fare". Il termometro che fa comprendere se quel fare scaturisce dalla carità? Il non criticare mai l'operato dell'altro. Era questo che Gesù non "sopportava" nell'uomo.
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