Oggi è l'ultimo giorno di pontificato di Benedetto XVI. Mi ha colpito quello che ha detto il prete stamattina in chiesa. Bisogna pregare per il papa, ma non in modo sentimentale, in modo concreto, nella fede. Già, ha ragione, ho colto il messaggio. Non ne ho parlato proprio per questo motivo. Non deve essere una cosa sentimentale, ma come facenti parte della Chiesa, Corpo Mistico, dobbiamo vivere questo momento di transizione con fede. Una mia cara amica mi ha informato sul fatto che fosse stato predetto uno scisma nella Chiesa, proprio dopo questo papa. Penso che il cristiano, quello vero, non debba aver dubbi. Sono momenti davvero difficili, sia a livello nazionale, che ecclesiale. Il cristiano, pur volendo bene e continuando a pregare per lui, come lui farà per noi, dovrà volgersi necessariamente al nuovo pontefice, quello che sarà eletto fra poco, anche se sarà di spessore umano e spirituale, diverso da quelli passati. Potrebbe essere meno intelligente, meno umano, addirittura meno santo di Benedetto XVI, ma sarà lui il nuovo pontefice, il ponte fra la Chiesa terrena e quella celeste. Se davvero sarà così, che avverrà lo scisma predetto da san Giovanni Bosco, non sbaglieremo se rimarremo uniti al capo della Chiesa che tra poco eleggeranno, anche a costo di persecuzioni...
Certo, è nostro dovere ringraziare Benedetto XVI, ma è pure giusto rispettare la sua scelta senza entrare nel merito e accettare colui che salirà al soglio pontificio.
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