Ho voluto riflettere prima sul valore delle parole che al giorno d'oggi sono state svuotate del loro senso più profondo. Ciò implica un'involuzione del significato delle parole pure quando si tratta di preghiere, soprattutto quando trattiamo di quelle liturgiche comunitarie. Se da una parte la gente che prega con noi, ci aiuta ad uscire dal nostro torpore e ci sprona a recitare le preghiere, dall'altra, può favorire la nostra distrazione. Ormai conosciamo bene le parti della Messa e perciò non si presta più attenzione né a quello che diciamo noi, né a quello che dice il prete. Le frasi sono diventate meccaniche, una risposta che si aziona come una segreteria telefonica, e così le nostre parole ed il nostro pregare diventa fatuo. Bisogna restituire alle parole il loro vero significato.
Nel libro dei salmi dell'Antico Testamento, vi sono raccolte delle preghiere straordinarie che anche noi, sia nella recita della Liturgia delle Ore che nella Santa Messa, preghiamo. I salmi sono espressione profonda di un'anima che si eleva a Dio, toccano espressioni genuinamente poetiche, talvolta esprimendo la tragicità della condizione dell'orante, il dramma dello sentire la lontananza di Dio e del suo silenzio nell'agire. I salmi originariamente erano canti. Il canto è sempre stato l'espressione più alta della preghiera ma pure quella più difficile. Le parole dei salmi andrebbero ruminate, così come fa la mucca con il cibo. Ovviamente durante le preghiere comunitarie, non si possono fare pause lunghissime perché non siamo sempre dello stesso stato d'animo, ma a questo dovrebbe ovviare la nostra attenzione. Porre attenzione per poi riportare quell'espressione salmodica durante il giorno nelle varie contingenze della vita. Purtroppo tale miniera di santità viene prosciugata da uno sterile ripetere preghiere che sono diventate abitudinarie, così come il rapporto con Dio ormai limitatosi a tante regole da seguire senza amore. E così si assistono ad episodi tristissimi di persone che entrano ed escono dalla Messa, talvolta ancora più esacerbate di quando sono entrate. A proposito di questo, è per tale motivo che in certi foglietti per la Santa Messa, sono comparse delle scritte che esortano ad ascoltare le letture e non a leggere. E' importantissimo. La preghiera vocale nasce sempre dall'ascolto della Parola di Dio.
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