Avevo già affrontato il discorso dell'architettura sacra. Dopo il Concilio, le Chiese si sono spogliate di tutto l'oro e gli orpelli con cui erano prima agghindate e l'architettura sacra è diventata molto semplice, volta all'essenzialità. Solo che lo sbaglio più grande è stato quello di mettere il Santissimo da una parte e di mettere le panche senza inginocchiatoi. Era scoppiata una polemica riguardo alla chiesa nuova costruita a san Giovanni Rotondo in onore di Padre Pio: troppo essenziale, troppo moderna... è opportuno mantenere la centralità del Santissimo anche nella povertà dell'arredamento. Quando infatti viene un ospite in casa nostra, badiamo a tirar fuori il miglior servizio, tutto ci pare troppo poco, vogliamo fare una bella figura. Così, quando andiamo in chiesa, siamo in dovere di rivolgere la nostra attenzione a Colui che ci accoglie. Faremmo in questo modo se ci recassimo a casa di qualcuno. Notavo che una coppia di persone, quando si reca in casa di qualcuno, non parlotta o non comunica fra loro se non passando attraverso colui che l'ha invitata. Tutta l'attenzione e i discorsi sono volti a chi ci ha invitato. Entrambe le parti si scambiano delle delicatezze, forse dettate dalle più semplici regole di cortesia, di galateo... a maggior ragione quando si tratta di dimostrare a Qualcuno che per noi è importante. Nella Messa diciamo tranquillamente che Dio è il Signore, il padrone dell'universo... Nonostante ciò, quando ci troviamo in chiesa, spesso e volentieri parliamo fra noi... Sebbene parliamo di Dio non è giusto, è come se una coppia di persone andasse dal presidente della Repubblica ed invece di rivolgergli la propria attenzione, parlassero di lui fra di loro. Sarebbe veramente strano e non sarebbe nemmeno giusto, ci vergogneremmo come ladri... ma, siccome Gesù non ha ancora deciso di incenerirci tutti e di mantenere la pazienza ancora per un po', ci lascia fare i nostri comodi, sperando che prima o poi ce ne accorgeremo.
Esistono vari tipi di silenzio. Il primo è di adorazione: si ama tanto la persona che non si sa più che cosa dirle per farle comprendere i nostri sentimenti, oppure veniamo talmente tanto rapiti dalla sua bellezza che stiamo in un silenzio di adorazione.
Il secondo è un silenzio di indignazione. Siamo tanto indignati che non abbiamo più parole e si digrignano addirittura i denti.
Il terzo è di rancore: non vogliamo parlare con quella persona perché ci ha fatto del male e non riusciamo a perdonarla.
Un altro tipo di silenzio è di sofferenza forte: soffriamo talmente tanto che non riusciamo a parlare.
Altro tipo ancora è di stupore: di fronte ad un tramonto o di un panorama bellissimo non abbiamo più parole... e quindi rimaniamo a bocca aperta, senza parole...
Allora, facciamoci stupire ancora da Dio, dalla sua bellezza... entriamo quindi nel vero silenzio di adorazione e di contemplazione per poter già vivere in Gesù in questa vita.
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