Spesso si deve considerare la parte psicologica e spirituale insieme, l'una si appoggia all'altra. Non vanno scisse. Una volta considerato che la psicologia non fa miracoli, ma che li fa solo Dio, addentriamoci nel bellissimo discorso delle beatitudini. Le beatitudini devono essere considerate nel contesto e non separate da esso. Fra gli evangelisti c'è qualche differenza di collocazione, ma il discorso è sempre quello, la sostanza non cambia. In Matteo Gesù sale sul monte, come per indicare un rinnovamento della Legge ricevuta da Mosè sul monte Sinai. Gesù non sale per incontrare Dio, perché è Lui stesso Dio. Non si rivolge più ad una sola persona, ma a tutte le persone bisognose, che cercano conforto e guarigione da Lui. In Luca, invece, Gesù rimane in un luogo pianeggiante, in mezzo alla gente. Il contesto non muta: accanto a Lui ci sono sempre i malati, gl'indemoniati.
È importante la salute, senz'altro, ma Lui sale sul monte per far un discorso che forse la gente non si aspettava. Era gente bisognosa che da Lui aspettavano forse, la guarigione. Gesù si sedette, assunse l'atteggiamento del maestro. Proclama la prima beatitudine: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli”. Si aspettavano di essere guariti, ma Gesù li proclama beati. Coloro che sono poveri di spirito, che hanno bisogno dell'aiuto di Dio, che sono consapevoli dei loro limiti e che quindi accettano la volontà di Dio nella loro vita, sono felici, beati. E a loro, appartiene già il Regno di Dio. Non è una promessa volta al futuro come le altre che la seguono. Coloro che sono poveri non vogliono di più di quello che possiedono. Sanno che il buon Dio li assiste e non permette che accada nulla di cattivo. Tu che conosci la tua debolezza, non temere, Dio ama l'umiltà, sa che sei limitato, corri fra le braccia del Padre sicuro di ricevere il suo abbraccio, pieno di amore e compassione. Non temere. “Non temere” è un'altra parola ricorrente in tutto il vangelo. Viene detta persino a Maria, quando accoglie l'annuncio dell'Angelo Gabriele. “Non temere” le dice l'angelo. Così anche in sogno, Giuseppe viene rassicurato sul fatto di prendere o meno Maria come sposa. “Non temere!”
Non avere paura, c'è qualcuno che ti ama profondamente e si prende cura di Te. Non temere, sentiti amato da Dio, anche se sei povero. Egli è venuto per coloro che si sentono poveri! Non è venuto a chiamare i sani, ma i malati. Non cercate a tutti i costi la salute, non è la cosa più importante: cercate il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta.
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