La mia riflessione vuole
toccare l'aspetto spirituale della faccenda, per trovare una via
d'uscita a questa spirale di negatività che fa male alla persona che
l'ha nel cuore, ma anche a chi le è accanto.
Il fatto è che il
vittimista è racchiuso nel mondo del suo “Io” e tutto ruota
attorno ad esso. I dolori che lamenta possono essere veri, ma ciò di
cui non si accorge è la sua concentrazione eccessiva su di essi. Le
cause possono essere molteplici. Il brutto è che questa persona non
riesce ad aprirsi alla gioia, rimane intrappolata nel suo mondo di
dolore e ci sta bene perché attraverso esso cerca di legare a sé le
persone. È questo meccanismo che va spezzato perché rende infelici
tutti. Sembra strano, ma una persona egoista la si riconosce perché
è troppo concentrata su di sé, ha paura dei sentimenti e delle
proprie emozioni e ciò la porta a non vivere la sua vita, a
nascondersi ad evitare il contatto umano.
La risposta a tutto è
Dio. Il cammino è molto arduo: bisogna accorgersi di essere un
vittimista e non è così semplice, ma ci possiamo fare delle
domande: quanto mi lamento? Riesco a vedere il positivo della vita?
So rischiare o mi chiudo a riccio? Mi nascondo nei miei dolori? A chi
penso di più durante il giorno? (quest'ultima domanda va posta anche
al modo in cui penso agli altri, se li penso in relazione a me stesso
oppure no). Una volta che riesco a comprendere di far parte di questa
categoria, devo scrollarmi e lottare per uscire da quella prigione
dorata.
Dobbiamo affrontare la
cosa con Dio, non da soli. Convincetevi che Dio può togliere le
pietre più grandi dal vostro cuore.... Siate responsabili delle
vostre azioni senza incolpare gli altri. Noi possiamo creare il
nostro futuro e soprattutto la gioia esiste se abbiamo Dio nel
cuore....
La verità vi farà
liberi: liberi dagli egoismi, dal continuo lamentio, dalla tristezza
che attanaglia il cuore, dalle paure immotivate. Aprendosi veramente
all'altro e alle sue esigenze (non si tratta di chiedere solamente se
stanno bene), il nostro “io” finirà in secondo piano e le nostre
sofferenze troveranno la loro giusta dimensione senza apparire dei
giganti imbattibili. Davide combatté contro Golia e lo vinse, perché
Dio ha combattuto al suo fianco.
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