“Beati poveri, perché di essi è il regno dei cieli!”…. Ma Gesù dice anche: “Guai a voi o ricchi...” ….
Cosa intende effettivamente Gesù con quest’espressione? Ovviamente i poveri non sono quelli che mancano di denaro… o almeno non solamente. E i ricchi?
Forse sarebbe meglio iniziare da questo. Chi sono veramente i ricchi? Materialmente sono coloro che hanno tutto, anzi di più, persino il superfluo. Spiritualmente?
In poche parole sono coloro che si sentono già arrivati, che non hanno bisogno di niente e nessuno, che credono di essere migliori di tutti e quindi maestri. Se andiamo a spulciare il Vangelo, ecco che Gesù ad un certo punto, afferma che nessuno è maestro, ma noi siamo tutti fratelli, cioè alla pari. Questa è una grande filosofia. Dovremmo allarmarci nel momento in cui ci sentiamo a posto e saliamo sempre sul piedistallo a giudicare il modo di fare o il pensiero altrui. Abbiamo tutti da imparare, sbagliamo tutti e per questo motivo non possiamo erigerci a giudice di nessuno, nemmeno se nella chiesa si ha un posto preminente. Il fatto è che siamo tutti in cammino e non conosciamo ciò che c’è nel cuore dei nostri fratelli. Può capitare anche che siano più avanti di noi, sebbene abbiano sbagliato pubblicamente o in modo eclatante. Dovremmo riuscire ad arrivare a tendere la mano a tutti, pensando che un giorno forse potrei trovarmi io in quella stessa situazione.
Nella Bibbia vi è un grande proverbio: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”. Come posso allora sentirmi così sicuro di non sbagliare, di non trovarmi mai in quella situazione?
Il fatto è che se noi lo abbiamo minimamente pensato, è perché abbiamo troppa fiducia nelle nostre capacità, che pensiamo che la fede sia merito nostro e quindi non un dono come in effetti realmente è. Sembra poco? Eh, no, non lo è, perché da un solo pensiero, dipende tutto un atteggiamento e stile di vita.
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