Proprio oggi è passato un mese dal terremoto di Amatrice. Ricordo ancora la mattina quando le prime immagini tragiche apparivano in tv. Ancora ricordo il mio singhiozzo e... ancora adesso mi salgono le lacrime agli occhi, impotente davanti a tanto dolore dei nostri fratelli. Chi ha subito un tale dolore o similare, sa bene che in quei momenti tutto si riduce a un solo pensiero: trovare vite pulsanti sotto le macerie... Tutto il resto non conta più e quando ci si riesce, è la gioia più grande. Ovviamente non ho sperimentato la devastazione del terremoto, ma episodi similari. Quando le persone a noi più care sono in pericolo di vita, ti scordi di tutte le altre preoccupazioni. Sì, perché tutto si ridimensiona, prende le proporzioni reali, non si ha tempo per delle sciocchezze.
Solo una preghiera, per chi è nell'eternità e per chi è rimasto e lotta ancora.
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