"La guerra è una follia". Prendo spunto da ciò che dice il Papa. In ogni suo discorso emerge un punto focale, importantissimo su cui soffermare la propria mente. La guerra è una follia, ma non comincia nei campi di battaglia militari. Assolutamente no. Comincia nel vivere quotidiano quando angariamo il prossimo o cerchiamo di prevaricare su di esso, senza interessarsi di ciò che veramente pensa. Si fa talvolta sotto il pretesto dell'amicizia, dell'amore, ma, ovviamente sono solamente "pretesti" per mascherare la nostra sete di possedere le persone. La guerra comincia così, quando nel nostro piccolo cerchiamo un tornaconto e lo mascheriamo sotto buoni propositi o grandi ideali. E' un cammino da compiere, non s'impara tutto alla volta. Il più delle volte ci sentiamo minacciati dagli altri. Un gruppo per essere veramente un gruppo deve essere aperto, non temere che un "alieno" che giunge esternamente da chissà dove, possa rubarci ciò che noi pensiamo di possedere. Non si possiede niente e nessuno a questo mondo. La nostra stessa vita non ci appartiene. Questa è la verità e ci spaventa. Si lotta contro tale verità, allo scopo di dominare ciò che ci rende fragili. Un gruppo, anche religioso, deve essere aperto altrimenti vale il discorso del Papa: tutto ciò che è chiusura porta alla morte... Sì, di un singolo ma pure di un gruppo se non si apre agli altri.
Nessun commento:
Posta un commento