La natura riesce a stupire sempre con le sue meraviglie, anche nel mezzo di una città. Essa è il riflesso di Dio e della Sua bontà. Ormai è arrivato l'inverno, l'aria ha assunto il suo piglio gelido e si diverte immantinente a spogliare gli alberi delle loro foglie, le quali sembrano dei gioielli bagnati nell'oro. Il cielo stamattina era di un azzurro cristallizzato, sembrava un immenso e calmo mare su cui galleggiavano placidamente alcune nuvolette. Più il tempo passava, più gli alberi e le case s'accendevano dell'oro del sole. Che meraviglia la natura, emblema del tempo che passa! Se si osserva, anche in mezzo alla città, essa ha molto da insegnare all'uomo, il quale, preso dalle mille faccende, non s'accorge della bellezza che lo circonda. Da tempo la natura si stava preparando al suo sonno, lo aspettava con trepidazione. Ecco allora il vento autunnale, carico di rugiada e di lacrime nostalgiche, sfiorare e colorare le foglie di giallo. Lentamente, come assopite, sotto la sua delicata carezza, le foglie si staccano dai rami, diventati sempre più nudi, e ricoprono il manto dei marciapiedi...
Il tempo passa, è una legge così strana e inesorabile...severa... Non si torna più indietro: i minuti che passano, diventano passato, indelebile, separato dal presente da una porta robusta, chiusa a chiave, chiave che solo chi vive il presente possiede. Nessun altro può entrare, se non per brevi istanti chi ha condiviso con la persona quello scorcio di tempo, un piccolo tratto di quella meraviglia che si chiama VITA.
Il tempo passa, è una legge così strana e inesorabile...severa... Non si torna più indietro: i minuti che passano, diventano passato, indelebile, separato dal presente da una porta robusta, chiusa a chiave, chiave che solo chi vive il presente possiede. Nessun altro può entrare, se non per brevi istanti chi ha condiviso con la persona quello scorcio di tempo, un piccolo tratto di quella meraviglia che si chiama VITA.
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