Quante luci! I vari poggioli si sono rivestiti a festa, coronati di luci che s'accendono e si spengono inghiottite dal buio della notte, una notte precoce, invernale, scurita dall'ombra delle nubi che in questi giorni coprivano il cielo. Quelle luci mi ricordano l'albero che si allestiva in cucina. Di sera rallegrava e illuminava ad intermittenza il locale piombato nel buio della sera invernale. Era davvero adornato in modo semplice ma molto bello. Qualche volta ci si recava nei supermercati per trovare qualche addobbo nuovo che potesse rallegrare l'albero. Un anno comprammo i capelli d'angelo che diventarono la passione del mio gatto. Egli infatti, che aveva pari entusiasmo rispetto a noi, li mangiava con appetito al posto della solita erba dei vasi che, in quei giorni invernali, diventava fredda o forse le provocava dolore ai denti! Molto meglio quei fili argentati illuminati ad intermittenza dalle luci che lo avviluppavano delicatamente. In men che non si dica, i fili d'angelo avevano disparità fra loro, uno era lungo, l'altro era corto. Avevamo un gran bel da fare per allontanare il gatto, così attirato da quei fili così invitanti! Non si riusciva. Così quelle luci colorate, mi riportano a quello scorcio di tempo in cui illuminavano le lunghe serate invernali. Talvolta la tramontana picchiava forte con la sua sferza, raggelava le mani che sembravano staccarsi dalle braccia. Si tirava su disperatamente con il naso...Allora, ritrovare l'albero illuminato infondeva una sensazione senz'altro piacevole, degna del miglior focolare domestico...
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