Celebre frase dell'inizio di pontificato di Giovanni Paolo II. Non è così scontata come pare, essa racchiude, nella sua sinteticità, una spiritualità profonda. Spesso l'uomo si fa un Dio a sua immagine e si scorda volentieri che, in realtà, al momento della creazione è accaduto esattamente l'opposto, ovvero, che siamo noi ad essere stati creati ad immagine di Dio. Siamo noi che dobbiamo ricercare l'immagine di santità che abbiamo perduto e questa, la troviamo in Cristo. Abbiamo in mente l'immagine di un Gesù o troppo severo oppure edulcorato tanto quanto basta per avere la coscienza a posto. Il Gesù che invece dobbiamo conoscere è quello del Vangelo, severo con gli ipocriti e i superbi, ma magnanimo con chi è umile e pentito. Certamente Dio non si stanca di cercare gl'impenitenti, Egli è misericordioso ma rispetta la scelta dell'anima alla fine della sua vita terrena che sceglie di piombare all'inferno. Non abbiate paura di lasciare il peccato che appesantisce nel cammino di santità, accogliete Cristo e la sua potestà. Sì, perché a volte siamo veramente affezionati ai nostri peccati e difficilmente troviamo il coraggio di lasciarli. Gesù ci ha insegnato una via tutta nuova, altrimenti con le nostre sole forze, non riusciremmo assolutamente a seguire i comandamenti di Dio. Cristo sembra esigere molto, ma è anche vero che chi si affida, chi ha fiducia in Dio, ha trovato la strada, anzi, l'ascensore per salire in paradiso. E' Lui che ci santifica, non dobbiamo temere, Egli farà meraviglie nella nostra anima se ci affidiamo a Lui! Solo che lo dobbiamo desiderare veramente, senza afferrarci al concetto di giustizia umana che tante volte ci blocca nel nostro cammino pieno di santità. Egli ci farà gustare fin da questa terra le sublimità della vita interiore, solo se nelle sue mani non temeremo nulla.
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