La natura è il miglior libro, dopo la Sacra Scrittura ovviamente, su cui si possono fare le meditazioni più profonde. Ieri la temperatura qui a Roma era veramente rigida e, cosa stranissima, la neve ha fatto capolino per la seconda volta nello stesso anno. La prima, infatti, era stata il 12 febbraio...sempre di venerdì.. Stupenda, meravigliosa è dir poco: ad un tratto le case sulle quali incombeva poco prima un cielo a dir poco grigio, incerto sul da farsi, erano avvolte da eleganti fiocchi di neve che volteggiavano portati via da un vento gelido. Si è posata solamente sui campetti e sui prati, sconvolti da un tempo così insolito. Il freddo ricama meravigliosi panorami, riveste di meraviglia la terra, li colora, li rende candidi cristallizzandoli. Poi, purtroppo, proprio mentre cominciava a ricoprire il cortile, la neve ha deciso di nascondersi nuovamente e di affogare in un mare di pioggia e di brillare sotto lampi argentei che accendevano le case ed un cielo diventato tutt'ad un tratto di un grigio cupo.Torrenti di pioggia hanno cancellato ogni traccia di neve... faticosamente invero, perché la temperatura è rimasta gelida. La neve ha indugiato nel verde dei campetti e si è rifugiata tra i ciuffi d'erba...che quest'estate erano secchi per il gran caldo. Ecco, anche l'anima nel freddo più intenso forma i suoi ricami più belli. Sembra un paradosso ma è esattamente così. Anche la natura sembra morire sotto il manto candido della neve, ma essa sotto il suo gelo custodisce gelosamente il seme della primavera pronto a germogliare. Così accade nell'anima. Il freddo fa soffrire tremendamente, sembra farla morire sotto la sua morsa, ma custodisce il seme del suo risveglio che a suo tempo, fruttificherà. Intanto, con il suo gelo, compone i suoi ricami più belli.
Oggi il sole. Laddove giaceva un leggero strato di neve, piccole pozzanghere brillavano sotto il sole, come tanti diamanti riversati nel cortile...
Nessun commento:
Posta un commento