Oggi, festa dell’esaltazione della Santa Croce, le letture del giorno erano proprie, ma non avendole a disposizione, ho letto quelle ordinarie. Mi ha sempre commosso la lettura della morte del giovinetto, oggi in modo particolare. Mi ha colpito soprattutto la commozione di Gesù. Ho potuto vederlo mentre consolava la mamma del ragazzo in pianto. L’ho visto chinarsi sul suo dolore, mentre accarezzava la bara. “Non piangere”.
Chissà quante volte anche a me ha detto affettuosamente di non piangere. Mi sconvolge sempre l’umanità di Gesù mentre rimbalzano alla mia memoria le varie frasi pre-costruite. Abbi fede, adesso la tua persona cara sta in paradiso… Eh sì, senz’altro, ma Gesù non ha timore di partecipare al dolore di quella madre e si commuove. Il dolore sincero di questa madre e la sua stessa commozione, gli strappano il miracolo. Mi viene in mente la sequenza pasquale, il tratto in cui si dice: “Vita e morte si sono incontrate, in un prodigioso duello”.
Gesù, Dio, si è incontrato con la morte e ne è uscito vittorioso…
Chissà quante volte anche a me ha detto affettuosamente di non piangere. Mi sconvolge sempre l’umanità di Gesù mentre rimbalzano alla mia memoria le varie frasi pre-costruite. Abbi fede, adesso la tua persona cara sta in paradiso… Eh sì, senz’altro, ma Gesù non ha timore di partecipare al dolore di quella madre e si commuove. Il dolore sincero di questa madre e la sua stessa commozione, gli strappano il miracolo. Mi viene in mente la sequenza pasquale, il tratto in cui si dice: “Vita e morte si sono incontrate, in un prodigioso duello”.
Gesù, Dio, si è incontrato con la morte e ne è uscito vittorioso…
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