Spesso amo guardare fotografie di monti, alti, con le vette che sembrano tuffarsi nell’azzurro del cielo. Mi richiamano alla memoria i ricordi vissuti, piccoli frammenti di vita. Come scaglie di lucente specchio frantumato, la mia mente riflette, splendente, attimi di vita, come briciole perse nel vento, desiderose di fluttuare, ritrovare nell’intimo la persona che sono.
Anelo all’infinito, a quell’immenso dove si perdono e trovano compimento allo stesso tempo, le mie aspirazioni più profonde. Signore, cerco il tuo volto. Desidero immergermi nella tua presenza, amare come amasti tu. Com’è difficile! Ma non è impossibile, perché il mio cuore rimane proteso verso di te, nonostante gli errori, le mie mancanze, non desidero altro che te, come quella vetta che s’immerge nel blu del cielo, al di sopra del buio delle nuvole, al di sopra delle contingenze della terra. Voglio incontrare seriamente il Vero Gesù del Vangelo, quello che non aveva timore di abbassarsi, di stare con i peccatori, di poter offrire il loro perdono anche nei confronti di chi lo avevano crocifisso. Arduo, difficile, ma davvero non impossibile. Lo disse san Paolo: “Tutto posso in Colui che mi dà forza”.
È così, è vero, Egli agisce nell’anima in modo profondo, ma ciò che esige da noi è soprattutto l’ascolto. “Ascolta, Israele!”.
Ascoltare è un’arte difficile da imparare volta per volta.
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