giovedì 2 marzo 2023

Preghiera vera

La liturgia della Parola oggi ci offre la preghiera di Ester. È una preghiera umile che evidenzia la  debolezza di Ester e la potenza di Dio.



Per conoscere Dio dobbiamo pregare, dedicare qualche tempo a STARE con Lui. Più conosciamo Dio, più lo ameremo e per conoscerlo, dobbiamo stare con Lui. Spegnere tutti i rumori del mondo che ci assordano, tutte le luci che ci abbagliano, per poter contemplare il Suo Volto ed immergersi in Lui. 

Esistono tanti tipi di preghiera. La liturgia della Parola di questi giorni li sta esplicitando via via. Dovremmo avere la certezza che Dio è Padre e vuole il nostro bene. La nostra preghiera deve essere fatta nell'umiltà, consapevoli della nostra debolezza e dell'amore di Dio nei nostri confronti. Può capitare che le nostre richieste non vengano esaudite, ma solamente Lui sa tutto e quindi setacciare le nostre richieste secondo il suo amore. Alla base della nostra preghiera deve quindi esserci un'apertura indispensabile alla Sua volontà. Mettersi in ascolto vuol dire mettersi in discussione, ribaltare alcune visioni non evangeliche della vita, sebbene ciò costi sacrificio. Non possiamo ribaltarle con le nostre sole forze: in questo caso, entra in gioco la forza dello Spirito Santo. 

La preghiera di Gesù nell'orto del Getsemani ne è un esempio. La sua sofferenza era fortissima, tanto da farlo sudare sangue: l' odio, la sofferenza che avrebbe dovuto affrontare. Lui sapeva a cosa stava andando incontro e il pensiero e la prospettiva non erano di certo piacevoli. In quel momento travagliato esce una preghiera che può essere fatta nostra in modo assoluto: "Padre, allontana da me questo calice". Quante volte domandiamo che le nostre sofferenze siano allontanate... ma Gesù continua: "Ma sia fatta la tua e non la mia volontà". Se il Figlio di Dio si rimette alla sua volontà, tanto più dovremmo farlo noi.  

Nessun commento: