domenica 26 febbraio 2023

Sulla croce

 Leggendo la vita dei grandi santi, si può cadere nell'errore di pensare che per loro tutto sia stato facile perché SENTIVANO  la presenza di Dio. Assolutamente no! Nessuno di loro ha vissuto la certezza dell'esistenza di Dio! Alcuni di loro, come Giovanni della Croce, hanno vissuto la notte oscura, ovvero il non sentire la presenza di Dio, avere fede nonostante tutte le luci attorno a loro si siano spente completamente. Dio ha chiesto loro di fare il salto della fede, un salto coraggioso che non li ha mai consegnati alla certezza... altrimenti non si chiamerebbe fede. 

La vera croce è sentire l'assenza di Dio e, nonostante tutto, mettere la propria vita nelle sue mani. È un'assenza che si esplicita in svariati modi: cadere nelle proprie debolezze e difetti, nel sentire un vuoto incolmabile dentro di sé, vivere in un vero e proprio deserto in cui la sete di Dio si fa sentire molto forte, ma non si riesce a lenirla perché l'anima sembra essere lontanissima da Dio. 

Tale condizione potrebbe trasformarsi in trappola, in scoraggiamento. Qui l'anima deve lottare coraggiosamente e duramente, aggrapparsi alla sua volontà con tutte le forze, non abbandonare la preghiera, la messa e i Sacramenti.

Quando si sale sulla croce, il dolore del corpo ci consegna alla totale vulnerabilità del nostro spirito.

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