Gesù ci esorta a
correggere i nostri fratelli, ma la correzione fraterna è un compito
molto difficile da eseguire con lo Spirito Santo, altrimenti
rischiamo di desiderare di correggere negli altri i nostri difetti ed
errori che non vediamo! Lo dice anche la psicologia!
Quando ci ostiamo a voler
correggere la gelosia negli altri o ci sentiamo sminuiti agli occhi
altrui, quando pensiamo che il nostro prossimo dica le bugie,
dobbiamo davvero riflettere prima di accusare gli altri (vietato
assolutamente parlare alle spalle degli altri!). Spesso siamo noi
gelosi e pensiamo che siano le persone accanto a noi che non ci danno
il tono che meritiamo e ci sentiamo umiliati perché non vedono le
nostre qualità. In realtà la persona davvero matura, sa che le lodi
non aggiungono nulla, così come i giudizi altrui non tolgono nulla:
la persona vale per quello che è ed è davvero matura quando
psicologicamente “basta a se stessa”.
Per bastare a se stessi
non voglio intendere assolutamente che non abbiamo bisogno degli
altri e dobbiamo respingerli, disprezzarli o insultarli... no,
assolutamente no. Non intendo questo, intendo invece che tutti noi
abbiamo da imparare dagli altri, dobbiamo cercare gli aspetti
positivi che hanno per lodarli e se è possibile imitarli... Allora
ci accorgiamo che le persone non sono solamente dei bersagli su cui
scaricare la nostra frustrazione ferendole mortalmente, ma delle
risorse straordinarie da cui attingere per migliorarci, delle risorse
da ammirare e... a volte da ritenere superiori a noi stessi.
Chi con arroganza punta
il dito sugli altri, soprattutto quando lo fa vigliaccamente alle
loro spalle, è davvero una persona piccola. Immatura e innanzitutto
arida, che non si accorge nemmeno che le parole che proferisce fanno
tantissimo male agli altri. Ci sono dei casi in cui queste persone
piccolissime e aride di animo godono del dolore altrui e sono
disposte a provocarlo per ottenere quello che interessa loro. Nulla
deve costare la sofferenza del prossimo, nulla...nemmeno ciò che per
noi appare importantissimo.
La sofferenza che
provochiamo negli altri è un boomerang... attenzione! Prima o poi
ritornerà a noi.
Se cerchiamo le lodi, le
cose materiali, il plauso... siamo come quei porci del vangelo che
oltre a calpestare le perle più belle, quelle spirituali, ci
voltiamo a sbranare chi ci offre una strada più bella che conduce
alla felicità.
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