È una parte del vangelo di oggi in cui ricorre la festa della Conversione di san Paolo.
Senza dubbio è un cammino molto arduo, ma in questo cammino non siamo soli: il buon Dio sa che abbiamo bisogno del suo aiuto per crescere, sa di che cosa siamo plasmati e desidera più di noi la nostra appartenenza a Lui, perché ci ama gratuitamente e vuole il nostro bene, quello vero.
Lungo la nostra vita andiamo incontro a delle prove che ci possono schiacciare, devastare, oppure far crescere. La scelta è nostra. Quando scegliamo di combattere, di scegliere il bene a tutti i costi, dobbiamo prepararci alla tentazione e alla lotta, prima di tutto contro noi stessi, poi contro gli altri.
Ci sono persone che recitano e fanno vedere che stanno bene, che sono equilibrati, anche solamente cercando la ricchezza, il loro tornaconto, l'approvazione altrui… ma se è vero che abbiamo bisogno degli altri, in un modo non egoistico, è pur vero che non dobbiamo far consistere la nostra felicità con l'avere la salute, ancor peggio avere un sacco di soldi e cose, l'approvazione e i complimenti degli altri. Tali persone che affermano di essere felici, ma che non posseggono Dio, hanno una felicità pericolosa, artificiosa, falsa ed effimera.
Quando si arriva ad un certo punto in cui non sentiamo più la voce della coscienza, è pericolosissimo!
Affermiamo di soffrire per le disgrazie altrui… di quelli molto lontani da noi e a cui non siamo nemmeno pronti a dare una mano (carità molto pelosa… a parole li accogliamo e difendiamo, ma se ci chiedono qualcosa, non siamo disposti a metterci in gioco). Non ci curiamo della gioia vera di coloro che ci sono vicini. Per ottenere approvazione, si è disposti a urlare contro di loro, gioiamo nel vederli soffrire e si offre la propria vendetta condita di freddezza, lontananza… e non ci si accorge che queste cose fanno male a noi stessi e non agli altri, abbruttisce ancor più la nostra coscienza, intiepidendola e rendendola sempre di più lontana da Dio.
E... volevo arrivare a questo. Chi crede in Dio ha una marcia in più. Prima di tutto vive meglio nell'ambiente del lavoro, senza competizione e inutili nervosismi. Egli riconosce l'altro come dono e non lo cerca per ottenere da lui complimenti e approvazione, ma vive della gioia dell'incontro, della sua gioia, del suo successo. In fondo anche la maturità umana ci porta a questo: dobbiamo diventare assolutamente consapevoli che non tutti abbiamo gli stessi talenti, che altri sono migliori di noi… e quindi perché farsi sangue marcio ed essere gelosi o ancor peggio invidiosi? Lavorare in team significa mettere a disposizione degli altri i propri talenti per una causa unica, condivisa da tutti i colleghi, significa gioire per i successi degli altri, perché il punto di arrivo è comune. Se uno invece cerca solamente il suo successo, vivrà con molta sofferenza oppure con gioia effimera che dura fin quando raggiungiamo il successo e i nostri obiettivi. La vita purtroppo c'insegna che nonostante i nostri sforzi, i nostri obiettivi, il nostro successo sono molto lontani e che la fatica impiegata il più delle volte non è ripagata… oppure che gli altri ci fanno del male per ottenere approvazione e promozioni da parte del capo…
Ecco che scatta quella marcia in più di chi ha fede. Anche se berranno veleno, non farà effetto, ovvero saranno felici.
In un post su Facebook, avevo letto che la maggior vendetta verso chi ci fa del male è la serenità, la felicità che non dipende dalla sofferenza e dalle umiliazioni che persino i nostri parenti sono pronti ad infliggerci, ma dalla buona coscienza, dalla gioia della fede, dalla certezza che quel dolore non ci fa niente, ma diventa una ricompensa nell'Aldilà… ma anche su questa terra. Quando infatti confidiamo in Dio e rispondiamo con la gioia a coloro che vogliono il nostro male, cresciamo ancor di più e otteniamo una libertà che ci dona una gioia indicibile… che loro, quelli che ci vogliono male, non possono capire… e li fa infuriare ancor di più…
Intanto loro annegano sempre di più nel loro mare di dolore, senza accorgersene… senza avvedersi che sono in costante pericolo di affogare nei flutti violenti della vita. Forza effimera la loro! Bambini destinati a non crescere mai… Se solo assaporassero la vera Libertà!
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