Come avevo
detto nei post precedenti, molte persone sembrano aver travisato il
pensiero di papa Francesco, colorandolo di un certo buonismo che
effettivamente pare inesistente. Il desiderio di molti che la Chiesa
assecondi tutte le immoralità della gente non trova riscontro nelle
posizioni prese dal papa. Si vuole un cattolicesimo “moderno” che
apra le porte al pensiero corrente, forse per poter far tacere la
propria coscienza o vedere in esso un semaforo verde che dia libero
sfogo ai propri istinti. Non è così. È vero che papa Francesco
predica la misericordia di Dio, ma è pur vero che ricorda anche la
difficoltà di entrare realmente nel Regno dei Cieli. Gesù stesso fu
travisato in quel senso, tanto che ad un certo punto si sente in
dovere di affermare che non è venuto ad abolire la Legge, ma a darle
compimento. In tal maniera l'uomo dimostra di non comprendere affatto
che cosa sia l'amore vero. Per qualcuno sarebbe l'accettazione totale
da parte dell'altro degli atteggiamenti palesemente scorretti.
L'amore vero non è quello.
A quindici
giorni appena dalla presa di posizione da parte di papa Francesco
riguardo ai mafiosi, due atteggiamenti che sembrano una protesta
aperta nei suoi confronti: in Molise i detenuti del carcere disertano
la Santa Messa celebrata dal Santo Padre e l'inchino della Madonna al
boss mafioso... Speriamo che la Chiesa non ceda di fronte a queste
proteste ridicole: la Chiesa ha bisogno di altri testimoni che siano
fermi, capaci di dare la propria vita per la giustizia, come fece don
Puglisi e altri preti coraggiosi che seppero essere davvero luminosi
esempi di fortezza e giustizia.
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