Il Vangelo
di oggi ci presentava l'episodio della tempesta sedata. Questo mi ha
indotto a riflettere sul momento che sta vivendo attualmente la
Chiesa e ai tanti, inevitabili, interrogativi che ne sono nati.
Gesù è
sulla barca con i discepoli, quando si scatena una tempesta furiosa
che minaccia di affondarla. Apparentemente Gesù non si accorge di
ciò che sta accadendo e non interviene, anzi, dorme. I discepoli
sono costernati: la barca può essere travolta dai marosi e capovolta
dal vento e il loro maestro dorme tranquillamente senza accorgersi di
nulla e senza intervenire a loro favore. Molto probabilmente i
discepoli non si aspettavano che lui sgridasse gli elementi e li
calmasse da quanto emerge poi nel momento in cui Gesù interviene a
sedare la tempesta. Si aspettavano forse che lui li aiutasse a
governare la barca o tanto meno si preoccupasse della sua stessa
sorte. I discepoli lo svegliano e, finalmente, Lui interviene sedando
addirittura la tempesta. Ciò fa scalpore: in quel momento i
discepoli si accorgono che Lui è davvero figlio di Dio. Perché?
Siamo abituati a leggere e rileggere questo brano con la spiegazione
già pronta senza andare a fondo sull'avvenimento di quel momento e
alla sua importanza. L'avere la riflessione già pronta va bene fino
a un certo punto, perché non ci permette di far nascere nel nostro
spirito considerazioni prettamente nostre.
Chi comanda
appartiene senz'altro a un gradino più in alto di chi è comandato.
Ciò vale nell'ambito dei rapporti interpersonali, ma quando si
tratta di elementi naturali, nessuno di noi può comandare! Chi ha
comandato la natura in quel momento, sta in un gradino più su della
natura stessa e chi... se non Dio stesso che l'ha creata? Ne conviene
quindi che Gesù era Dio stesso.
Calare
questo nella nostra realtà ecclesiale, significa non aver timore:
Dio guida la Chiesa nonostante gli scossoni davvero energici
dell'incuria degli elementi. Lui può placare gli elementi proprio
nel momento in cui sembra che questi abbiano il sopravvento sul bene.
Tale considerazione ha una netta importanza nel momento storico che
stiamo vivendo: la figura carismatica di papa Francesco suscita nei
cristiani cattolici e non solo, numerosi interrogativi, talvolta
sconvolgenti e drammatici. Chi sta guidando la Chiesa? La novità fa
sempre paura. Pensiamo solamente alla figura di Giovanni Paolo II.
Agli inizi della sua elezione gli interrogativi erano molti. La
svolta annunciata da Giovanni XXIII, continuata da Paolo VI, stava
trovando la sua definizione in Giovanni Paolo II, un papa non
italiano salito al soglio pontificio in uno dei tanti momenti
delicati della nostra Patria, gli anni '70. Il cambiamento
spaventa... e se in taluni casi Dio ha permesso che salissero al
comando anche persone non scelte da Lui stesso, è pur vero che la
figura del Papa ha il suo sostegno e aiuto. In passato, infatti, sono
saliti al soglio Pontificio, papi che per il loro curriculum vitæ,
non dovrebbero essere nemmeno chiamati cristiani. Spesso Dio permette
che a capo di grandi opere volute da Lui salgano dei perfetti
incompetenti: questo non perché voglia distruggere la sua opera, ma
per dimostrare che è lui che agisce nella storia e che, nonostante
ci sia la cattiveria umana, il bene trionfa sempre. Faranno dei
danni? Enormi... Soprattutto nelle coscienze umane, però la storia
ha dimostrato benissimo che i papi non cristiani, non hanno mai
potuto affermare qualcosa contrario alla dottrina cristiana. Dio non
glielo ha mai permesso! È motivo di consolazione, che ci fa rendere
conto che non ci accadrà nulla di male.
Certo,
è ovvio che tale considerazione fomenta numerosi quesiti. Perché
Dio permette che alcune persone incompetenti e non spirituali, non
portate alla preghiera ma ambiziose e prepotenti ottengano posti
importanti? Numerosi santi carismatici hanno raccontato che nelle
elezioni dei Responsabili di Congregazioni, maschili e femminili, lo
Spirito Santo sia centrato poco o niente e che sia entrata in gioco
la sete di potere. Parlo di ciò anche in relazione al post
precedente nel quale ho riportato alcune considerazioni del demonio
riguardo al Concilio Vaticano II. Sono cose che danno i brividi e
davvero scuotono la fede del più profondo cattolico e possono
generare dei dubbi spaventosi e ancor più smarrimento che può
portare alla mancanza di fede e al conseguente allontanamento della
persona dalla Chiesa, intesa come istituzione... e il demonio qui ha
la sua vittoria: fuori dalla Chiesa difficilmente si trova la
salvezza. Dio in questo modo vaglia la Chiesa. “Nonostante ci sia
quella persona incompetente alla quale permetto anche di fare del
male, credi che non ti lascerò affondare ma che ti darò il mio
sostegno e userò tutto questo per il tuo bene?”
Non
è una storia lontana dalla Bibbia. Il santo Giobbe ci offre questo
esempio. Dio permette che sia tentato da satana. Permette che gli
accada di tutto di più, fino a portarlo all'esasperazione. In lui
non c'è colpa.
Ecco
perché Dio permette anche delle cose che non vengono da Lui, che le
persone sbaglino le loro scelte! Questo non ci deve scandalizzare
quindi, sul fatto che l'insegnamento del Concilio Vaticano II sia
stato ampiamente travisato, senza considerare affatto gli effetti
devastanti che hanno avuto sulla fede del popolo nell'Eucaristia...
Non tutte le nostre scelte vengono da Dio...
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