La liturgia
della Parola di oggi ci presenta delle letture molto interessanti su
cui meditare. La prima lettura è tratta dal Libro del profeta Isaia.
Isaia ha una visione: vede Dio e per questo teme di morire. Nessuno
può vedere Dio e rimanere vivo. La bocca di Isaia è impura e un
serafino la purifica passandole un carbone ardente. La purificazione
non è opera d'uomo ma di Dio. L'uomo ha poco merito, anche se Dio
esige il suo sì.
Il vangelo
ci porta un'immagine commovente di Dio. Dio sa tutto di noi e ci ama.
Spesso ci preoccupiamo troppo delle cose materiali di cui abbiamo
bisogno o di cui hanno bisogno i nostri cari, e non per quelle
spirituali. Il vangelo è chiaro: non dobbiamo temere gli uomini,
dobbiamo temere Dio. Egli si preoccupa di noi e non permetterà che
ci accada qualcosa di male. I nostri capelli sono tutti contati... i
passeri sono meno importanti di noi, eppure il Padre non permetterà
che neppure uno di questi cada senza che Lui lo voglia.
La nostra
vita è, perciò, nelle sue mani. Questo implica tutta una filosofia
e uno stile di vita particolari impregnate di una connotazione divina
sublime, mosse dall'azione dello Spirito Santo.
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