sabato 6 aprile 2013

Credere alla Resurrezione


Si è soliti pensare che per gli apostoli sia stato facile credere alla resurrezione di Gesù. Non fu così. Lo testimonia la prima lettura di oggi. Essi non credettero a coloro che raccontavano loro di averlo visto nuovamente vivo. Pensavano che fossero storie. Avevano ben visto il loro Maestro soffrire tremendamente e non deve essere stata una passeggiata. La loro fuga è stata eloquente, anche in questo senso. Non era solo timore di essere loro stessi uccisi, ma era pure il non possedere le forze necessarie per vedere soffrire così enormemente, un uomo che aveva beneficato e sanato molti. Il bene era stato ripagato con una violenza inaudita. Il momento della Passione del Signore è stato terribile sotto molti aspetti, as
petti che continuano ad interrogarci fin nel profondo del nostro spirito. Non fu quindi facile credere per gli apostoli. Immaginate di aver perso una persona cara e qualcuno vi viene a raccontare che l'hanno vista viva e vegeta passeggiare per le strade! Quante emozioni vi agiteranno! Le scelte di Dio sono straordinarie!
Dio ha scelto degli uomini senza una cultura particolare in materia di religione: non ha scelto né i Sadducei né i Farisei, che possedevano una cultura religiosa profonda e tenevano molto alla teoria della Resurrezione: gli uni non credevano, gli altri sì. Ha scelto semplicemente uomini che non si sarebbero mai battuti per sostenere l'esistenza della Resurrezione o meno. Pescavano. Il loro mestiere era la pesca e da quello dipendeva la loro vita materiale. Tale scelta è stata ponderante: non erano fanatici e non avevano creduto alle donne che annunciavano che Gesù era risuscitato! Avevano timore e un timore grande, per loro tutto era finito! Immaginate quindi la gioia degli apostoli nel vedere il loro Maestro vivo, dopo quelle inaudite sofferenze! E non solo la gioia, lo stupore, che poi li hanno portati a non esitare a dare la vita per il Signore: il cristianesimo sta lì, nel credere che la vita non finirà mai! 

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