Abbiamo festeggiato da poco la solennità del Corpus Domini. Giovedì, a Roma, si è celebrata la Messa solenne a San Giovanni in Laterano, celebrazione culminata poi, nella processione che è terminata a Santa Maria Maggiore dove è stata impartita la benedizione alla folla col Santissimo Sacramento. È un evento straordinario che coinvolge l’intera città ma mi sono domandata se si ravvivasse abbastanza la fede nel Santissimo Sacramento. Gesù, sotto le specie del pane e del vino, assume vari nomi. Analizziamoli tutti. Il primo: Santissimo Sacramento. Sacramento significa segno. Il pane e iil vino trasformati in Corpo e Sangue di Cristo sono segno dell’amore di Dio per l’uomo: il pane, alimento essenziale, che fortifica e dà vigore nel pellegrinare dell’uomo; il vino che rallegra la mensa e nello stesso tempo disseta e riscalda.
Secondo termine: Eucarestia. Rendere grazie… Qualche volta rifletto se, dopo aver ottenuto ciò che avevo domandato, ringrazio il Signore. È importante far nascere nel proprio cuore la gratitudine. Essere grati è un po’ come riconoscere la propria piccolezza e la bontà altrui, non certo per un senso di falsa umiltà, bisogna essere riconoscenti per i doni datici da Dio. Se non ringraziamo, siamo convinti che tutto ci sia dovuto; ci riterremo delle regine e dei re! E se anche avessimo il titolo onorifico vero e proprio, saremmo comunque delle creature fragili, bisognose di essere soccorse durante le tempeste.
Terzo termine: comunione. Abbiamo toccato il discorso di essere innestati in Cristo. Essere in comunione con qualcuno vuol dire avere gli stessi intenti, essere in sintonia.
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