venerdì 11 febbraio 2011

La brevità della vita

"L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa...."
Versetto di un salmo che mi aiuta a meditare sulla brevità della vita. Un soffio...E' questo il dramma pi
 profondo dell'uomo: "nato per morire". A volte mi chiedo, quante persone mediteranno o almeno penseranno alla morte? Eppure assistiamo ad essa ogni giorno: anche il fiore avvizzisce sul suo stelo, secca e muore... e noi, lo dice sempre un salmo, siamo come il fiore del campo. "Nati per morire"...
Dramma umano che crea insicurezza, turbamenti e terremoti così devastanti che ci fanno smarrire il senso della notra esistenza. Interrogativi pressanti e sofferti. Alcuni si lambiccano il cervello per trovare una risposta scientifica e hanno una gran fede nella scienza che, secondo loro, prima o poi riuscirà a spiegare charamente da dove siamo venuti. Bene, ma riuscirà mai a quietare l'anima, spiegandole dove sta andando? Perché il problema più pressante, in fondo, non è da dove si è venuti, ma dove stiamo andando. Questa domanda è la chiave del senso della vita, il motore che ci permette di avere speranza o meno. Allora, ecco che alla luce dell'esperienza cristiana, possiamo affermare con sicurezza, non più "nati per morire", ma "nati per vivere eternamente".
Era il pensiero di Mario Filippo Bagliani, diciannovenne,  il quale, malato di tumore, s'apprestava ad entrare nell'eternità. Il sapere dove andava, lo colmava di serenità. "Dillo ai miei, rassicurali!" esclamava entusiasta "Spiega loro che io non vagherò nel buio!"
Impressiona tanto, però, che il corpo, questo stesso che vedo pieno di vita, subirà la corruzione. Coricato sul suo ultimo letto, subirà la corruzione e diverrà polvere che si mescolerà alla nuda terra. Dalla terra è stato tratto, alla terra tornerà. 
Ma l'anima, è creata per la luce eterna, per la vita senza fine. Bisogna coltivare questa affinché, quando questa lascerà il suo involucro, sarà contenta di entrare per sempre nella beatitudine senza fine... anche se dovrà passare per il Purgatorio...

2 commenti:

monteamaro ha detto...

Conoscerai di certo "Canzone per un amica" dei Nomadi scritta da Guccini, ecco, quei versi mi hanno sempre dato una grande inquietudine.
Rappresentano crudamente il momento più importante della nostra vita, e mi interrogano sul fine ultimo, dell'esistenza.
Riesco a scacciare la tristezza, soltanto sforzandomi di separare, "Questa vita" "Dall'altra" vita.
Ma a volte è dura.
Abbraccio.

maria ha detto...

Bellissima questa riflessione! E' vero, di solito siamo cossì presi dalle preoccupazioni della vita che lasciamo poco tempo per la preghiera e l'unione con Dio.
Mettiamo cioè Dio al 2° posto e tutto il resto al primo!
Non pensiamo mai che questa è solo una vita di passaggio...dimentichiamo che siamo nati per l'eternità e poco ci preoccupiamo per la nostra vita futura ed eterna.

Signore, abbi pietà di noi.
Maria, madre dei peccatori, prega per noi: ricordaci che siamo nati per il cielo!

Ave Maria, piena di grazia...