La televisione ci propina ancora notizie tragiche.... di omicidi perpetrati fra le mura domestiche, dove dovrebbe regnare l'amore incondizionato. Nel post precedente avevo commentato l'aborto che viene considerato come un bene, un diritto della donna. Così lo considerano e non si rendono conto che in realtà è proprio un vero e proprio omicidio. Anche l'eutanasia è un omicidio nei riguardi di coloro che soffrono a causa della malattia, ovviamente si parla di malattie gravi. Qualche tempo fa avevo letto sul giornalino delle Briciole, quelle fondate da Carla Zichetti, che non abbiamo diritto nemmeno di chiamare “malati terminali” coloro che sono affetti da malattie mortali. Comprendo il suo modo di pensare. Spesso si chiamano così gli hospice che ospitano questi malati. Hospice per malati terminali. Il vocabolo terminale significa “giunto” alla fine. Alla fine di che cosa? Di questa vita terrena? Ma cosa serve agitarsi in questa vita quando tutto poi cade nell'oscurità del nulla? Terminale, ma se siamo cristiani sappiamo che la morte è solo un passaggio ad una vita nuova. Coloro che praticano l'aborto e l'eutanasia non considerano la preziosità della vita la quale è dono di Dio e che quindi l'uomo non può essere arbitro di essa. Comunque chi è caduto in questi errori così gravi, ha iniziato con piccole cose, mancanza di rispetto nei confronti del prossimo. Forse hanno covato rancore esploso poi in questi atteggiamenti aggressivi.
Nessun commento:
Posta un commento