La carità vera, certo, non è solamente quella compassione che si sente di fronte alle sofferenze che ci vengono presentate dai mass – media. Assolutamente no. Fosse così facile ci sarebbero tanti altruisti e purtroppo non è così, anche a partire dai cattolici stessi. È un inizio. Purtroppo la cultura di adesso, ci sta togliendo anche questo. La vera carità si pratica, in realtà, con chi ci è vicino. È infatti una chimera pensare che basta commuoversi di fronte ad avvenimenti catastrofici per essere veramente caritatevoli. No. La carità scomoda, richiede dei veri e propri sacrifici. E sono coloro che ci vivono accanto che ci aiutano a praticare la carità autentica. Della compassione che le notizie ci hanno suscitato, rimane poco o niente nei confronti di chi ci vive accanto. Egli con le sue ferite, ci smuove nell'intimo, ci disturba con i suoi difetti. Chi conosce le proprie debolezze, riesce maggiormente a praticare la carità, non si stupisce infatti, di quelle degli altri. Sa che non cade in certe debolezze, semplicemente perché Dio lo sostiene. In questi casi, la carità ci chiede di rinnegare noi stessi e il desiderio di simpatia naturale in coloro che ci sono vicini. Fa male, verissimo, ma ci serve per salvarci, per andare in paradiso.
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