Prima giornata calda. Il sole, come un manto dorato, ricopre il verde dei monti. Sto meditando su vari punti, soprattutto sull'umiltà dell'uomo nei confronti del suo Creatore. Sì, come tante volte ho detto, bisogna comprendere bene che cos'è la vera umiltà. Talvolta essa è concepita come un “non riconoscere le proprie qualità”. Non è certo questo il suo senso. L'umiltà è riconoscere che ogni dono viene da Dio e che abbiamo bisogno costantemente del suo aiuto. Se Egli ci lasciasse solamente per un istante, cadremmo senz'altro come ciechi che non vedono dove camminano. Soprattutto, meditavo sulle parole della Madonna nel Magnificat che richiamano alla più alta umiltà. “L'anima mia magnifica il Signore ed il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva, d'ora in poi, tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l' Onnipotente perché grande è il Suo nome!”
È un inno alla grandezza di Dio. Ella aveva già ricevuto l' annuncio dell'angelo della nascita del Signore e non aveva nemmeno pensato a scusarsi o spiegarsi nei confronti del Suo promesso sposo. Accettò di esporsi ad un rischio enorme. Sapeva che Dio l'avrebbe premiata per il suo sì e l'avrebbe aiutata con la Sua provvidenza. La Sua anima magnificava, glorificava, diceva bene di Dio, non perché l'aveva fatta madre di Dio ma perché si era chinata sulla piccolezza della Sua serva e per questo motivo, tutte le generazioni l'avrebbero chiamata beata, felice... Lo magnificava perché la sua misericordia era, quindi, davvero molto grande. Maria magnificava il Signore perché Egli aveva fatto grandi cose in Lei: Dio è grande, onnipotente.
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