venerdì 5 giugno 2020

Fare verità, dire la verità, essere veritieri

Il cristiano deve essere trasparente a cominciare da se stesso. Senza fare verità dentro di sé, dire la verità, essere veritieri, non si può essere cristiani. Lo dice il vangelo stesso: Gesù dice di essere  tre cose fondamentali. Alla dichiarazione di Dio nell'Antico Testamento  di essere "Io sono", Gesù afferma senza remora: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". Da questo ne consegue necessariamente che chi vuole essere discepolo di Gesù, deve cercare la Verità e la Vita in tutto. In altre pericopi del Vangelo si ripete spesso che il demonio, il diavolo è il padre della menzogna. Filosoficamente parlando, possiamo dire che Gesù è il bene e il diavolo il male: la Verità coincide con il bene e la menzogna con il male. Verità e menzogna sono opposti.
Prima di tutto il cammino spirituale, ma anche quello psicologico, esige inderogabilmente il "fare verità" dentro di sé, senza puntare il dito o responsabilizzare gli altri, le situazioni, le occasioni, del nostro modo di essere: dobbiamo essere perfetti a prescindere dalle situazioni, dagli altri, proprio per godere della vera libertà di spirito... che non è ovviamente il fare tutto ciò che si vuole. Essere perfetti non significa non sbagliare mai, anche il più santo di questa terra è imperfetto davanti a Dio. Ritorniamo al concetto da concretizzare nella propria vita di fare verità dentro di sé. Si deve prendere distanza dagli altri, dalle situazioni e analizzare se stessi e le proprie reazioni davanti a queste, per aggiustare il tiro, per essere capaci di rimanere saldi nella serenità anche di fronte alle cose o persone che temiamo di più. Ci vuole molto coraggio e discernimento, ma anche tanta fede. Se ci immergiamo in noi stessi e siamo veramente leali, vedremmo davvero che nel nostro spirito tutto è in disordine e che  avrebbe bisogno di una bella pulizia, una pulizia a fondo... È una pulizia molto faticosa... facciamo un esempio concreto.
L'emozione che spesso sente una persona quando si accosta agli altri, in modo particolare alle persone a cui è più legata, è la gelosia. La gelosia è infida, lo sappiamo tutti, spesso è l'anticamera dell'invidia ed è generata dalla menzogna! Sì, perché la gelosia distorce la realtà, ci fa vedere tutte le cose negative, senza captare quelle positive, spinge le persone una contro l'altra e se non è corretta, può portare anche a diffamare una persona, togliendole la dignità, la possibilità di vivere, fino ad arrivare a casi estremi come l'omicidio.
Dobbiamo conoscere e saper dare un nome alle emozioni. Tutti le proviamo, anche quelle più negative, ma vanno assolutamente riconosciute e analizzate, cercando la strategia migliore per superarle o canalizzarle verso il bene, senza cadere nel tranello del responsabilizzare gli altri dando loro la colpa e creando la nostra verità. Tale spirale è pericolosissima: agli inizi sentiremo ancora il dolore di questa emozione negativa e quindi aborriremo ogni cattiva azione che ci spinge a far soffrire gli altri, ma se la giustificheremo autoconvincendoci che sono gli altri che fanno preferenze o ci tradiscono, non riusciremo più a vedere la verità perché l'acqua della nostra anima è diventata talmente torbida da creare una realtà assurda e soggettiva.
Se si sente spesso la gelosia, pensiamo che gli altri siano trattati meglio o preferiti rispetto a noi e questo ci spinge addirittura a diffamare questa persona...ahimé se siamo a questo punto, forse siamo già quasi arrivati al punto di non ritorno: non siamo più capaci di fare verità in noi e abbiamo creato la nostra verità soggettiva fasulla.
Bisogna chiedersi a prescindere dalle situazioni che SECONDO NOI ce lo confermano, perché sentiamo questa emozione, questo sentimento. Quasi sempre la gelosia nasconde una grande insicurezza interiore: abbiamo bisogno di continue conferme da parte degli altri, di complimenti,di sicurezza, perché siamo fondamentalmente molto insicuri. Non ci apprezziamo davvero per quello che siamo e abbiamo paura che gli altri non vedano le nostre qualità e ci possano mettere da parte, non amarci. Da qui nasce la percezione che preferiscano gli altri a noi: ci sentiamo inferiori... Anche il lodarci troppo o sottolineare i nostri successi, che sembrano appartenere a una troppa sicurezza, possono nascondere la nostra insicurezza: dobbiamo convincere gli altri delle nostre qualità di cui forse non si sono accorti! Il grosso problema è che, arrivati al punto di separare per questo motivo delle persone parlando male di loro, non ce ne accorgeremo più... non saremo più in grado di fare chiarezza!
Questo non vale solamente per la gelosia, ho preso questo ad esempio perché l'abbiamo sentita tutti almeno una volta nella vita nel nostro cuore. 
Fare verità dentro di sé è importantissimo perché ci porta al secondo punto che ho già toccato facendo l'esempio concreto: "dire la verità". La bocca parla dalla pienezza del cuore e se nel nostro cuore c'è la menzogna, diremo solamente bugie (o diremmo la verità secondo il nostro punto di vista) e saremo capaci di far del male indiscriminatamente con la nostra lingua, ma non solo, a coloro che ci sono vicini.
Ammettiamo i nostri sentimenti o emozioni peggiori, non nascondiamoci mai dietro delle verità soggettive! Quando sentiamo muoversi qualcosa di negativo dentro di noi, dobbiamo fermarci e capirne la provenienza.... perché le emozioni possono essere catalogate in negative e positive, lo si insegna anche ai bambini. Se anche ci sembrasse giustificato il sentimento della gelosia (riprendiamo l'esempio di prima), dobbiamo rendercene superiori: ci saranno delle motivazioni per cui gli altri hanno agito così, quali sono? Tale esercizio fa parte della nostra intelligenza emotiva che prende spunto dalle altre, da quella linguistica, scientifica...etc.... In poche parole deve essere l'intelligenza a guidarci, a CAPIRE IL PUNTO DI VISTA DELL'ALTRO. Quest'abilità è molto importante nei rapporti sociali, ci aiuta a non fare del male, a non accusare, a vedere la realtà da tanti punti di vista differenti e a non esasperarne un aspetto. Ci vuole intelligenza per farlo, come la ebbero i grandi scienziati che hanno fatto scoperte importanti, come ad esempio Einstein: tanto più scoprivano le regole dell'universo, più prendevano consapevolezza di non sapere. È l'umiltà che caratterizza i grandi, il sapere di non sapere e che spinge sempre di più alla scoperta di cose nuove.
Da qui, dal dire la verità, scaturisce l' "essere veritieri". Sì, non recitare una parte. Ai giorni nostri, nei rapporti sociali, si finge molto: si finge di essere altruisti, generosi, aperti..... In realtà non lo si è: dobbiamo analizzare cosa ci spinge: avere un tornaconto di qualsiasi genere? essere rimunerati? apparire più bravi degli altri?
Dico solamente quest'ultima cosa e poi chiudo. A volte dobbiamo imparare davvero a dire "no". Una persona che non sa dire "no", ha paura di essere abbandonata, di essere giudicata male, di mostrare le sue debolezze. Una persona che sa dire "no" è libera!

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