Il 18 maggio sono ricominciate le celebrazioni delle sante messe aperte al popolo. Non è finita l'emergenza sanitaria del Coronavirus, ma la sua morsa ha perso parte della sua forza, grazie a Dio.
Partecipare alla Santa Messa e ricevere il Corpo di Cristo, sono una grazia e gioia immensa, cambiano la vita, la inondano di gioia e consolazione e la immergono nell'immensità di Dio.
La gioia del cristiano è davvero molto diversa rispetto a quella effimera fondata sulle cose o sull'aspettativa nei confronti delle altre persone. Detta così sembra strano... Ma come, l'amore di Dio non si basa sull'amore verso il prossimo? Sì, è assolutamente vero. Se non amiamo i nostri fratelli che vediamo, non possiamo amare Dio che non vediamo: l'amore che abbiamo verso i fratelli, è testimonianza dell'amore che abbiamo verso Dio. Ogni persona è da amare e ha dei lati positivi, ma far dipendere dal loro affetto o dalla loro presenza la nostra felicità è uno sbaglio. Le persone non sono stabili, anche nei loro affetti e giudizi, così come nella loro presenza in quanto sono mortali. Il nostro amore per i nostri fratelli deve scaturire da quello di Dio che è stabile. Facendo così, non resteremo troppo delusi quando le persone più vicine ci volteranno le spalle, ci tradiranno, mentiranno su di noi. Queste cose dolorose diventeranno la nostra offerta a Dio e non ci ruberanno la vera gioia che sta dentro il nostro cuore ed è donata dall'amore di Dio. Nessuno potrà strapparci dal suo amore, NESSUNO, perché il nostro sguardo sta fisso alla sorgente della vera ed eterna vita e la gioia non dipenderà mai dal comportamento giusto o ingiusto degli altri. Tanti desidereranno allontanarci dalla fede, dalla partecipazione ai Sacramenti, ma noi, se amiamo davvero Dio, non cambieremo strada, avremo il coraggio di sentirci coperti di insulti, ma di continuare a rimanere là dov'è la vera gioia: nel cuore di Dio. Loro non capiranno perché sono abituati a guardare verso il basso, a cercare disperatamente di conquistare l'affetto delle persone e di accaparrarsi sempre più cose, ma chi ha il cuore fisso in Dio, non manca di nulla.
Siamo nel mese di maggio, ormai si sta concludendo. Maggio è il mese di Maria. Come non pensare al cantico di Maria scaturito dal suo cuore pieno di Spirito Santo! "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva, d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo Nome!".
L'anima di Maria magnifica il Signore, lo riconosce grande, immenso e, in questa certezza, esulta. Tutti i suoi dubbi, i timori per la sua nuova condizione di Madre del Signore, si sciolgono come neve al sole. Esulta in Dio perché ha guardato alla piccolezza della sua serva... e per questo Dio diventa ancora più grande. Un'anima umile riconosce che Dio l'ha ricoperta di doni, che tutto le viene da Lui e prorompe in canti di gioia.
Il suo Magnificat è anche il nostro: Egli si è chinato tante volte sulla nostra piccolezza per raccoglierla e nasconderla nell'amore del Suo Cuore. Anche in noi, Dio ha fatto grandi cose!
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