Riflettevo sul cammino dell'umanità e su come il pensiero degli uomini abbia mutato significativamente il corso della storia, sia positivamente che negativamente. Talvolta è difficile quantificare gli eventi alla luce del loro svolgimento proiettato nella prospettiva futura, tale confine non è così netto ed è di difficile interpretazione. La nostra identità culturale è ciò che noi abbiamo vissuto nella grande storia e la grande storia è stata segnata da eventi che all'inizio parevano insignificanti. Parlo del cosiddetto “effetto farfalla” definito da Lorenz e poi ripreso da Morin per spiegare il paradigma della complessità, per cui dei piccoli gruppi che agli inizi erano ristretti, abbiano poi segnato la storia definitivamente. Si riferiva al cristianesimo, ma pure ai regimi totalitari risultati devastanti.
Noi siamo il risultato dei grandi eventi della storia: il fatto che l'Europa sia stata segnata da eventi catastrofici, dalla prevaricazione dei diritti fondamentali dell'uomo, ha fatto sì che nascessero alcuni documenti europei di notevole spessore: “La Dichiarazione dei diritti dell'uomo”.
Questo, però, non implica a priori che il cammino vada sempre avanti, verso la libertà, la tolleranza, il rispetto, i diritti. Nella vita personale di ciascuno di noi, notiamo tanti momenti di involuzione, talvolta sembrano di stasi, ma non è così, nessuno è fermo. Quei momenti di stasi si risolveranno o con un passo indietro o avanti. Il brutto è che pensiamo che quel passo che noi abbiamo fatto all'indietro, sia in avanti. Lo giustifichiamo noi ricostruendo il nostro passato su misura per capire e supportare le nostre scelte presenti. Così è della grande storia. Certi momenti di involuzione sono ritenuti come un passo avanti... ma intrinsecamente non lo è e lo capiamo guardando gli effetti in una prospettiva globale.
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