Dall'idea di una tolleranza sbagliata, possono emergere tanti pericolosi tranelli, mai stati così prepotentemente attuali: l'idea della “non esistenza dell'inferno”. PERICOLOSISSIMA!!! perché? Perché è difficile che l'uomo riesca ad agire esclusivamente per puro amore di Dio.
Neanche il santo più perfetto è riuscito subito ad agire per puro amor di Dio! È un cammino da fare... e comunque il timor di Dio, cioè il rispetto verso Dio, è il principio della carità. Se si ha timore e rispetto di una persona perché perfetta, si imparerà lentamente ad amarla! Piano piano si giungerà a: siccome si ama quella persona, si ha paura di farle del male. Un rispetto, un timore dosato, ovviamente, non paralizzante, perché il timore l'ha più volte combattuto Gesù stesso: “Non abbiate paura, io ho vinto il mondo!”. In seguito analizzeremo quanto sia pericolosa l'idea di un Dio vendicatore o giustiziere!
Oltre a questo, la convinzione che l'inferno non esiste, può portare a pensare di conseguenza, che tutti vadano in Paradiso... Sembra bella l'idea, ma occulta perfettamente sotto una misericordia permissiva, l'ingiustizia terribile di un Dio simile! Ognuno nella sua vita può fare tutto ciò che vuole: ammazzare, fare del male, rubare e così via... tanto le porte del paradiso sono sempre spalancate. Non è giusto! Se uno fa del male, deve riparare, assolutamente. La misericordia di Dio nei confronti anche del più aspro assassino è che gli dà l'opportunità di pentirsi fino all'ultimo: sarà lui stesso che sceglierà l'inferno. La sua mente e i suoi occhi ottenebrati, non possono vedere Dio: i rimorsi che divorano la sua anima per tutto il male che ha perpetrato al suo prossimo, sono terribili dinnanzi alla grandezza di quell'amore sublime ed infinito che è Dio stesso. Come noi quando passiamo da una stanza completamente buia ad una luminosa, ne rimaniamo accecati, non possiamo fissare il sole... Così accade di colui che non ha cercato Dio veramente durante tutta la sua vita. Rivede tutto il male, nei suoi minimi particolari, le sue conseguenze nefaste, che ha fatto agli altri. Se non ha avuto fiducia in Dio durante la sua vita terrena, difficilmente ne avrà in quel momento assolutamente critico per qualsiasi anima che si presenta sola al suo Creatore, nuda.
C'è qualcuno che affermava che la giustizia dell'uomo è meno rigorosa di quella di Dio. Vero, perché talvolta è facile ingannare un uomo, fargli credere il bene che volevamo in realtà fare, ma non Dio che conosce le nostre intenzioni così come sono e legge nei nostri pensieri. Ci stupiamo della durezza di padre Pio. Nessuno di noi ha le sue doti per cui non possiamo arrogarci il diritto di mandare via dal nostro cospetto nessuno perché non ne conosciamo realmente le intenzioni, ma lui leggeva nelle anime e conosceva le intenzioni, il suo grado di pentimento e di amore. Ed era un uomo.... Cosa sarà perciò Dio?
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