Spesso e
volentieri ci costruiamo un Dio differente da quello reale. Talvolta
è fatto a nostra immagine e somiglianza: pensa quello che pensiamo
noi; altre è un Dio che ci fa comodo perché corrisponde a quello
che desidereremmo noi, in quanto quello Vero ci dà fastidio e ci
interroga troppo sul nostro modo di vedere, sentire e vivere.
Entrambe le visioni di Dio sono erronee e pericolose. Non è
certamente facile capire chi è veramente Dio. È un cammino da
compiere, un cammino di spogliazione che tutti noi che ci dichiariamo
cristiani, dobbiamo fare. Nessuno di noi è arrivato e in quanto si
tratta di Dio che ha l'attributo dell'infinità, non arriveremo mai
in cima se non quando varcheremo la porta dell'eternità!
È un po'
come scalare una montagna, non a caso l'incontro con Dio nell'Antico
Testamento avviene proprio in cima ad un monte. Mentre si sale ci si
accorge che il panorama cambia in continuazione: nuovi orizzonti,
nuovi panorami si aprono ai nostri occhi... Nuove bellezze si
presentano, ma pure dei pericoli... Ma se li superiamo, ecco che in
cima si può respirare un'aria nuova e godere di un paesaggio
mozzafiato. Chi pensa di essere arrivato in cima, in realtà si
preclude della possibilità di vedere il “vero panorama”, quello
stupendo, quello che toglie il respiro: si accontenta di un paesaggio
bello, ma non corrispondente alla pienezza... e poiché non cammina
più, preferisce scendere perché si è stufato!
Il vero Dio,
quello del Vangelo, non corrispondente a queste due visioni, si può
conoscere solamente nella preghiera. Ci illudiamo se vogliamo passare
per altre strade.
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