Festa della Sacra
Famiglia... Immaginiamo tutto amore, niente inciampi... tutto
scontato insomma... I componenti della Sacra Famiglia sanno che Dio
li protegge, perciò la loro fede è scontata. Già, partiamo sempre
da questo presupposto. Come ci poniamo davanti a una storia di cui
sappiamo già il finale, così quelle che ci presentano i Vangeli,
sono scontate. Solo che se abbiamo un briciolo di desiderio di
conoscere e capacità di metterci nei panni degli altri, comprendiamo
subito che la situazione di Abramo non era affatto rosea, come
d'altronde non lo era quella di Maria e Giuseppe. Abramo non sapeva
che l'angelo di Dio avrebbe fermato la sua mano. Abramo ha dato tutto
di sé: tutte le sue speranze, le sue attese, il suo futuro... si è
fidato davanti alla contraddizione che Dio non ha cercato di
nascondere ai suoi occhi: ti darò una discendenza numerosa, ma
intanto ti chiedo il tuo unico figlio...
Vivere la fede non è
affatto scontato e nemmeno facile. Maria accettò l'annuncio
dell'Angelo, sapendo che in quella storia sarebbero ruotate tante
persone a cui avrebbe dovuto dare una ragione del suo stato... Ad
esempio Giuseppe. Maria sapeva bene che accettando avrebbe messo a
repentaglio la sua vita. Gli Ebrei non scherzavano. Abbiamo visto nei
Vangeli stessi come Gesù salvò l'adultera dalla lapidazione! Quello
sarebbe spettato a Maria. Maria con il suo sì si sarebbe esposta a
tutto questo. È evidente la contrapposizione del suo atteggiamento a
quello di Eva. Eva, tentata dal serpente, accolse il dubbio
sull'operato e sull'amore di Dio per scegliere la “vita, la
conoscenza, l'onnipotenza”; Maria, invece, accettò con fede il
messaggio dell'Angelo, sapendo che questo l'avrebbe potuta portare
alla morte. “Sarà potente, chiamato Figlio dell'Altissimo!”.
Allora ecco vibrante la domanda di Maria, carica di significati: “Ma
com'è possibile. Non conosco uomo”.
Chi penserà a convincere
Giuseppe... Mentre Eva ha paura di Dio e con Adamo si nasconde, Maria
sicuramente racconta la cosa a Giuseppe, affidandosi a Dio
completamente. I vangeli non raccontano di questo dialogo, però si
può dedurre che Maria non riportò totalmente quello che le era
accaduto, tanto che Giuseppe pensò di licenziarla in segreto... Era
giusto, ma tale atteggiamento avrebbe esposto comunque Maria, come si
può ben intuire, alla furia della folla. Fu in quel momento critico
e drammatico della storia della Sacra Famiglia che intervenne
nuovamente Dio a frenare la mano di Giuseppe. Il dramma del Natale
non si ferma a questi eventi, che pure ci richiamano a numerosi atti
di fede da parte dei componenti della Sacra Famiglia. Anche dopo la
nascita straordinaria di Gesù, la tracotanza di Erode fa esplodere
una terribile persecuzione rivolta a bambini innocenti (i santi
Innocenti Martiri) con lo scopo di trovare il Re dei Giudei. La sete
di potere di Erode è insaziabile e lo porta ad uccidere in modo
malvagio e crudele. Non pensiamo infatti che l'uccisione dei bimbi fu
indolore! Generò tanta sofferenza! Ma i piccoli erano i precursori
di Gesù, i piccoli testimoni dell'uccisione del Salvatore...
È
curioso, però, che ogni volta che Gesù si manifesta al mondo, ci
siano dei martiri, testimoni disposti a dare il proprio sangue.
La
magia del Natale non è fatta di strenne, dolciumi e fiocchi azzurri,
è costruita nella fede e nell'amore di altri, di una famiglia che ha
saputo vivere imitando la Trinità...
Sì,
perché la vita della Sacra Famiglia rappresenta la vita Trinitaria.
Dio non ha esitato a dare il suo unico Figlio per la salvezza
dell'uomo, sapendo che lo Spirito Santo lo avrebbe risuscitato... Ma
non aveva mani, per questo motivo ha scelto quelle di Maria e
Giuseppe, per accudire il suo adorato Figlio. Maria e Giuseppe
dovevano amare Gesù come Lui stesso, Dio lo amava, per poterlo
donare al mondo. Per questo motivo, scelse Maria, perché era piena
di Grazia. Dio le aveva donato tutto, e lei lo aveva accettato nella
sua vita.
Allora
questa meditazione vuole riportare i nostri cuori a delle riflessioni
che hanno delle risonanze nella nostra vita concreta. C'è sempre un
“comando ipotetico” da parte di Dio nella nostra vita, comando
che ci chiede qualcosa di sacrificare qualcosa di molto caro per la
nostra vita, come accadde ad Abramo e a Maria. Può capitare qualche
volta che Dio fermi la nostra mano in tempo prima che la scure si
abbatta sull'oggetto del nostro amore, che si accontenti del nostro
atto di affidamento, ma può anche darsi che non fermi la nostra mano
e che la scure si abbatta implacabile sull'oggetto del nostro amore.
Riusciremo a mantenere la nostra fede intatta come fece Giobbe? Sì,
perché Giobbe è il chiaro esempio di colui che lasciò agire Dio
nella propria vita indisturbatamente, e tutto ciò che accadde non fu
un chiaro volere di Dio, ma di satana. Dio permise a satana di agire
nella vita di Giobbe, semplicemente perché da quel male sorse un
bene ancor maggiore....
Nessun commento:
Posta un commento