Il vangelo di oggi ci
esorta a pregare incessantemente con accenti forti di speranza.
Racconta infatti di un giudice disonesto che viene importunato da una
vedova. Non vuole assecondare le sue richieste, ma per la sua
insistenza, viene spinto a esaudirla. Ciò deve essere segno di
speranza per noi. Se un giudice disonesto asseconda i desideri di una
vedova che lo importuna, tanto più Dio che ci ama, se noi gli
chiediamo cose buone, ci asseconderà. Chiaramente dobbiamo chiedere
cose buone. Oltre a questo punto, il vangelo mi ha fatto venire in
mente i “Racconti di un pellegrino”. Il pellegrino vuole attuare
questa parte del vangelo, ma non sa come fare. Pregare
incessantemente non è semplice. Ci lasciamo distrarre da tante cose.
Pregare non significa solamente ripetere “Mio Dio, abbi pietà di
me” come raccontano i “Racconti del pellegrino russo”, ma il
trucco sta nel vivere l'amore ossia a trasformare la vita in
preghiera. Non è così semplice... Eppure è ciò che Dio vuole da
noi.
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